La Russia grida vendetta e la Finlandia chiede di aderire alla Nato
La Finlandia aderisce alla Nato, la Svezia segue a ruota e la Russia s’infuria perché viene allo scoperto la sua politica estera fallimentare
Gianvito Pugliese
La Finlandia ha dichiarato oggi che avrebbe chiesto di aderire alla NATO “senza indugio”, e a Svezia dovrebbe seguirne l’esempio, dal momento che l’invasione russa dell’Ucraina appare destinata a espandere ad altri stati, prima neutrali e che si sentono minacciati dal Cremlino, la presenza dell’esercito occidentale Nato che Vladimir Putin mirava a contenere.
La decisione dei due paesi nordici di abbandonare la neutralità che hanno mantenuto durante tutta la Guerra Fredda dimostra il totale fallimento della politica imperialista di Mosca che, non ha ancora capito nulla di come funzioni il mondo fuori dalle mura del Cremlino, ed ha definito la decisione della Finlandia “una minaccia diretta per la Russia” minacciando ritorsioni, comprese misure “tecniche militari” non specificate.
La notizia è arrivata a Mosca, per sovrappiù, mentre la guerra in Ucraina sta subendo un’altra grande battuta d’arresto, con le forze ucraine che spingono le truppe russe fuori dalla regione della seconda città più grande di Kharkiv. Una controffensiva ucraina che, a detta degli osservatori strategici, è l’avanzata più veloce da quando la Russia si è ritirata da Kiev e dal nord-est più di un mese fa.
Per Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, i finlandesi sarebbero stati “accolti calorosamente” ed il processo di adesione sarà “semplice e rapido“.
Finlandia e Svezia sono i due maggiori paesi dell’UE che non hanno ancora aderito alla NATO. Il confine finlandese di 1.300 km (800 miglia) comporterà il raddoppio della frontiera tra Nato e Federazione russa, ed i soldati dell’odiato occidente a poche ore di auto da San Pietroburgo.
Il presidente finlandese Sauli Niinisto e il primo ministro Sanna Marin in una dichiarazione congiunta: “La Finlandia deve presentare domanda per l’adesione alla NATO senza indugio“, e spera che l’adesione sia approvata “rapidamente entro i prossimi giorni“.
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, al quale è stato chiesto ” se l’adesione della Finlandia rappresentasse una minaccia diretta per la Russia“, ha dichiarato: “Sicuramente. L’espansione della NATO non rende il nostro continente più stabile e sicuro. Questo non può non suscitare il nostro rammarico ed è motivo di risposte simmetriche corrispondenti da parte nostra“.
Il ministero degli Esteri russo, che dovrebbe rappresentare la diplomazia, parla come quello della difesa e dichiara “che Mosca sarebbe costretta a compiere passi di ritorsione, sia di natura tecnico-militare che di altra natura“, senza fornire ulteriori dettagli. Funzionari russi hanno parlato in passato di potenziali misure tra cui lo stazionamento di missili nucleari sul Mar Baltico.
Niinisto, sulle reazioni di Putin, ha dichiarato ieri: “La mia risposta sarebbe che l’hai causato tu. Guardati allo specchio”.
La NATO rifiuta di essere provocatoria e si descrive “come un’alleanza difensiva, costruita attorno a un trattato che dichiara che un attacco a un membro è un attacco a tutti, garantendo agli alleati degli Stati Uniti la protezione della superpotenza di Washington, compreso il suo arsenale nucleare”.
Mosca la considera una minaccia alla sua sicurezza, ma invadere l’Ucraina ha modificato l’opinione pubblica nordica, ed i partiti politici chr sostenevano la neutralità e ora ritengono che la Russia sia una minaccia.
La Finlandia respinse le invasioni sovietiche alla vigilia della seconda guerra mondiale e accettò l’influenza sovietica come prezzo per evitare di schierarsi nella Guerra Fredda.
Mosca ha dichiarato che interromperà i flussi di gas verso la Germania attraverso il gasdotto della Polonia, mentre Kiev ha affermato che non riaprirà il gasdotto chiuso a meno di non riprendere il controllo delle aree controllate dai combattenti filo-russi.
Oggi a Ginevra, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha avviato un’indagine su possibili crimini di guerra commessi dalle truppe russe nei pressi di Kiev. Per Michelle Bachelet, Alto Commissario delle Nazioni Unite, vi sono molti esempi di possibili crimini di guerra, tra cui uccisioni illegali ed esecuzioni sommarie,
Per l’ambasciatore russo presso le Nazioni Unite a Ginevra l’Occidente sta “organizzando un’altra rotta politica per demonizzare la Russia”.
Per il ministero della Difesa britannico, invece: “Il ritiro delle forze russe dall’Oblast’ di Kharkiv (regione) è un tacito riconoscimento dell’incapacità della Russia di catturare le principali città ucraine dove si aspettavano una limitata resistenza da parte della popolazione.
Le aree recentemente liberate dagli invasori rimangono pericolose, disseminate, come sono, di mine e trappole esplosive posizionate dai russi durante la ritirata.
L’invasione ha causato ad oggi 8 milioni di sfollati in Ucraina e 6 milioni di rifugiati in fuga dal Paese, stando ai dati delle Nazioni Unite.
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