La Russia minaccia azioni legali se ci sarà il default del debito sovrano
Lo dichiara il loro Ministro delle finanze
La redazione
La Russia è pronta ad intraprendere un’azione legale se l’Occidente la costringerà, con le sanzioni adottate, al default del suo debito sovrano. Lo ha dichiarato oggi il ministro delle Finanze russo Anton Siluanov (in copertina) al quotidiano velina del Cremlino Izvestia, inasprendo il tono di Mosca nella sua lotta finanziaria con l’Occidente. Naturalmente dal giornale servo del Cremlino nessuna domanda seria al Signor Ministro.
“Naturalmente faremo causa, perché abbiamo adottato tutte le misure necessarie per garantire che gli investitori ricevano i loro pagamenti“, ha detto Siluanov nell’intervista.
“Presenteremo in tribunale le nostre fatture a conferma dei nostri sforzi per pagare sia in valuta estera che in rubli. Non sarà un processo facile. Dovremo dimostrare molto attivamente il nostro caso, nonostante tutte le difficoltà”.
La Russia affronta il suo primo default del debito sovrano in più di un secolo, essendo costretta al rimborso di un’obbligazione internazionale in rubli nonostante il pagamento fosse dovuto in dollari USA. l
Siluanov aveva dichiarato recentemente che la Russia avrebbe fatto tutto il possibile per assicurarsi che i suoi creditori venissero soddisfatti.
“La Russia ha cercato in buona fede di ripagare i creditori esteri”, ha detto Siluanov oggi: “Tuttavia, la politica deliberata dei paesi occidentali è quella di creare artificialmente un default con tutti i mezzi”.
Per Siluanov le passività estere della Russia ammontano a circa il 20% del debito pubblico totale, che si attestava a circa 21 trilioni di rubli (261,7 miliardi di dollari). Di questi, circa 4,5-4,7 trilioni di rubli erano passività su estero.
La Russia non è andata in default sul suo debito estero dalla rivoluzione del 1917, ma i suoi debiti con l’occidente sono esplosi come un punto debole e molto doloroso nella sua lotta guerra economica attuale con l’occidente.
Un default era inimmaginabile fino a poco tempo prima che la Russia procedesse all’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio.
“Se viene condotta una guerra economica e finanziaria contro il nostro Paese, siamo costretti a reagire, pur continuando a adempiere a tutti i nostri obblighi”, ha affermato Siluanov. “Se non ci è permesso farlo in valuta estera, lo facciamo in rubli”.
Resta il fatto che non sono in grado di pagare nella valuta convenuta gli interessi del debito sovrano è tanto significa default, senza se e senza ma. Va solo aggiunte che il default è stato accelerato dalla stessa politica economica imposta dal Cremlino ai suoi clienti internazionali dai quali ha preteso di essere pagato in rubli a fronte del gas erogato.
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