La Russia riapre i rubinetti del gas

Dall’Ucraina condanna al “ricatto del gas”

La redazione

Da fonte giornalistica, tra le più attendibili al mondo, abbiamo ricevuto la notizia che alle minacce della Russia di chiudere il gas alle 6 di questa ad alcuni stati non sono seguiti i fatti, che la quasi totalità della nostra stampa da, erroneamente, per avvenuti.

Ma passiamo ad un analisi più dettagliata degli avvenimenti odierni.

Il gas russo fornito alla Polonia è stato interrotto questa mattina, ma solo per un breve periodo. Lo dimostrano i dati degli operatori di trasporto del gas dell’Unione Europea, che negano attendibilità ai timori che la Russia chiuda i rubinetti del gas agli alleati dell’Ucraina. Quest’ultima definisce la situazione attuale il “ricatto del gas”.

Sia la Polonia che la Bulgaria, membri sia della Nato, che della Ue, avevano affermato che la Russia aveva loro annunciato che avrebbe smesso di fornire gas oggi, a causa di una divisione sempre più netta tra Europa e Russia sull’invasione dell’Ucraina.

L’Ucraina, come abbiamo anticipato, accusato la Russia di ricattare l’Europa sull’energia, e con ciò tentare di spezzare la compattezza dei suoi alleati. A tanto li spinge il fatto che siamo entrati nel terzo mese di combattimenti senza che la Russia conquisti una sola grande città.

La Polonia, convinta oppositrice del Cremlino, chiede sanzioni più dure contro la Russia per aver invaso il suo vicino. In Ucraina, principalmente al confine con la Polonia vivevano tantissimi residenti di origine polacca, gran parte dei quali sono scappati ed accolti in Polonia.

La rete degli operatori di trasporto del gas dell’Unione Europea ha confermato che il gas in Polonia, dopo una breve interruzione, è stato ripristinato ed aumentato dopo essere arrivato a livello zero.

Vladimir Malinov, direttore esecutivo dell’operatore di rete del gas bulgaro Bulgartransgaz conferma che. le forniture di gas alla Bulgaria, alla quale pure era stata annunciata l’interruzione, per ora stanno regolarmente fluendo

Oltre alla Bulgaria, anche Ungheria e Austria, dove si temeva l’interruzione, hanno affermato che le forniture di gas sono normali.

La società statale polacca PGNiG  ha affermato di non aver bisogno di attingere alle riserve e che il suo stoccaggio di gas era pieno al 76%. Le forniture del colosso energetico russo Gazprom coprono circa il 50% del consumo nazionale.

Vladimir Putin ha intimato ai paesi “ostili” di pagare in rubli le importazioni di gas, richiesta accolta da pochissimi.

Volodymyr Zelenskiy: “L‘obiettivo finale della leadership russa non è solo quello di impadronirsi del territorio dell’Ucraina, ma di smembrare l’intero centro e l’est dell’Europa e assestare un colpo globale alla democrazia”. Ricordiamo che il Patriarca russo Kirill ha definito l’occidente e le sue democrazie, l’impero del male.

Andriy Yermak, capo di gabinetto di Zelenskiy dipinge una Russia che sta “iniziando il ricatto del gas all’Europa. La Russia sta cercando di distruggere l’unità dei nostri alleati“.

La Bulgaria, quasi completamente dipendente dal gas russo, ha dichiarato “di aver adempiuto a tutti i suoi obblighi contrattuali con Gazprom e che il nuovo schema di pagamento proposto violava l’accordo“. Ha avviato colloqui per importare gas naturale liquefatto da Turchia e Grecia.

E ieri la Germania ha annunciato la prima consegna di armi pesanti all’Ucraina, compresi i carri armati Gepard dotati di cannoni antiaerei. Dichiarazione che coincide con alcuni contratti conclusi per forniture cospicue di gas che sostituiranno quello russo.

In Russia un deposito di munizioni nella provincia di Belgorod vicino al villaggio di Staraya Nelidovka ha preso fuoco. La Russia aveva già accusato l’Ucraina di aver attaccato un deposito di carburante a Belgorod con elicotteri.

Per lo stato maggiore ucraino è in corso un nuovo assalto russo alle forze ucraine che resistevano nell’acciaieria Azovstal nella città meridionale di Mariupol.

L’intelligence militare britannica affermato che l’Ucraina ha il controllo della maggior parte del suo spazio aereo.

Un cammeo per concludere: ieri è stato smantellato un enorme monumento di epoca sovietica nel centro di Kiev, destinato a simboleggiare l’amicizia con la Russia. Vitaly Klitschko, sindaco di Kiev: “Ora vediamo cos’è questa ‘amicizia’: la distruzione delle città ucraine… uccidendo decine di migliaia di persone pacifiche“.

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