L’Europarlamento: “La Turchia è sempre più lontana dai valori e dagli standard Ue”

Già nell’Unione europea c’è un Orban di troppo, il bis con Erdogan va evitato

La redazione

In una risoluzione approvata oggi, gli europarlamentari (in copertina) prendono atto che, nonostante le ripetute affermazioni della Turchia di voler diventare stato membro UE, il Paese si è sistematicamente astenuto dal mantenere gli impegni assunti nel procedimento di adesione negli ultimi due anni.

Il testo della risoluzione è stato approvato con 448 voti favorevoli, 67 contrari e 107 astenuti.
Il Parlamento europeo da atto di un live miglioramento recente dei rapporti tra UE e Turchia nel complesso. Ma gli sprazzi di cooperazione con l’Ue coesistono con la conflittualità regolari con i Paesi UE limitrofi.

La risoluzione di sofferma poi sul continuo deterioramento dei diritti umani in Turchia. Gli eurodeputati deplorano le pressioni legali sulla società civile e sui difensori dei diritti umani, avvocati e giornalisti.
Gli eurodeputati prendono atto con favore della disponibilità della Turchia ad essere mediatore nella guerra russa contro l’Ucraina e ritengono di vitale importanza che l’UE e la Turchia cooperino in politica estera e di sicurezza. I deputati ringraziano la Turchia per il suo fermo allineamento alla NATO e all’UE.

Lodevoli poi gli sforzi della Turchia nell’ospitare la più grande popolazione di rifugiati al mondo. non però disinteressata in quanto oggetto di continua erogazione di finanziamenti UE a tale scopo. I deputati condividono la proposta della Commissione di avviare negoziati per un’Unione doganale reciprocamente vantaggiosa, ma sanciscono che il Parlamento sosterrà l’accordo finale solo, se saranno soddisfatte le condizioni democratiche in materia di diritti umani e libertà fondamentali, rispetto del diritto internazionale e relazioni di buon vicinato.
In sostanza per i deputati il Parlamento non può, in questa fase, far altro che confermare la sospensione formale dei negoziati di adesione con la Turchia, fermi dal 2018. Opponendosi apertamente alle sentenze vincolanti della Corte europea dei diritti dell’uom, in relazione al caso di Osman Kavala e in altre analoghe circostanze, il governo turco di Erdogan ha demolito qualsiasi possibilità di riaprire il processo di adesione all’UE.

Gli eurodeputati chiedono al governo turco di comportarsi “in buona fede” in merito alle domande di adesione alla NATO di Finlandia e Svezia, di risolvere eventuali questioni in sospeso e di astenersi dall’esercitare indebite pressioni in tale processo. I deputati raccomandano a tutti gli alleati della NATO di ratificare subito i protocolli di adesione dei due Paesi.


Il relatore Nacho Sßnchez Amor: “In questi momenti difficili, i valori e i principi al centro di qualsiasi processo di adesione UE non possono passare in secondo piano rispetto a qualsiasi contingenza geopolitica. Ecco perché il Parlamento – e spero tutte le istituzioni UE – non dovranno rimanere in silenzio di fronte all’attuale spirale autoritaria del paese. In questo momento, invece di riconquistare la fiducia – aspetto indispensabile delle relazioni UE/Turchia – la stiamo perdendo. Il veto irresponsabile alla NATO e le crescenti tensioni con gli Stati membri UE, caratterizzati da una situazione pre-elettorale nel paese, sono segnali preoccupanti per il futuro. Se non ci saranno cambiamenti, difficilmente il processo di adesione potrà sopravvivere per altri cinque anni”.

Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Grazie.