Mattarella per la XV Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia
Saluto del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in isolamento domiciliare, alle Ambasciatrici e agli Ambasciatori d’Italia.
La redazione
Prima di postare la trascrizione del messaggio del Presidente Mattarella permetteteci di sottolineare nello stesso i forti e risoluti richiami del Capo dello Stato alla tragedia che sta colpendo le donne iraniane, al dramma della brutale e disumana aggressione russa a danno degli ucraini e da ultimo, ma non ultimo le crisi migratorie, provocate anche da fattori climatici, che non possono essere risolte senza un multilateralismo efficace e razionale, ovvero con diplomazia.
Messaggio
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della XV Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia, intitolata “La diplomazia italiana al servizio del Paese in un mondo che cambia”, ha inviato il seguente messaggio:
« Signor Ministro,
Autorità,
Signore Ambasciatrici e Signori Ambasciatori,
è con rammarico che mi vedo costretto a non partecipare direttamente, come avrei voluto, alla XV Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia.
Tengo ad esprimere il mio sincero apprezzamento a tutti voi per il lavoro che ogni giorno svolgete con dedizione e senso dello Stato.
La Conferenza è innanzi tutto un appuntamento importante per tracciare un bilancio e riflettere sulle priorità di politica estera in “un mondo che cambia” – per utilizzare il titolo che molto opportunamente si è voluto dare a questa conferenza – e in cui i rapporti internazionali e le loro conseguenze, anche nella portata patologica di conflitto fra Stati, ci lambiscono sempre più da vicino.
L’aggressione brutale della Federazione russa ai danni dell’Ucraina ha messo in discussione le regole sulle quali abbiamo fondato la nostra pacifica convivenza. Un ordine basato sul rispetto del diritto internazionale.
Alla diplomazia spetta in questo momento storico proprio il difficile compito di tutelare questo patrimonio faticosamente conquistato, che trova i suoi baluardi nel processo di integrazione europea e nel sistema multilaterale rappresentato dalle Nazioni Unite, nonché nel nostro saldo collocamento nel quadro dell’Alleanza atlantica. Al centro di questo sistema di valori vi è la dignità umana e il rispetto della persona, che oggi vediamo invece in tante parti del mondo calpestato. Quanto sta avvenendo in queste settimane in Iran supera ogni limite e non può, in alcun modo, essere accantonato.
In uno scenario in cui le crisi assumono sempre più dimensione e portata globale, anche la nostra risposta, per essere efficace, non può che articolarsi a livello multilaterale. È, del resto, la vocazione espressa in oltre settanta anni dalla Repubblica, incisa nel testo della nostra Costituzione.
I cambiamenti climatici, la povertà diffusa e la crescente minaccia dell’insicurezza alimentare, così come una corretta gestione dei flussi migratori, richiedono oggi più che mai maggiore interazione fra gli Stati e un multilateralismo più efficace. In altre parole più diplomazia.
Il conflitto ha mostrato anche un suo pericoloso volto sul terreno delle relazioni economiche globali. In tale contesto sono certo che il corpo diplomatico continuerà a facilitare quell’azione di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico in cui siamo fortemente impegnati e ad accompagnare al tempo stesso la proiezione esterna del nostro sistema produttivo, da cui tanta parte della nostra prosperità futura dipenderà.
In questo concetto ampio di diplomazia – che abbraccia grandi sfide politiche ed economiche – rilievo strategico assume il sostegno al nostro sistema culturale, inteso come valore in sé ma anche come strumento di diplomazia in grado di consolidare la nostra influenza culturale, cui il mondo guarda con interesse ed ammirazione, e il tema della Cooperazione. Non potrebbe essere altrimenti, se pensiamo alla nostra storia e alle nostre tradizioni.
Il contesto dei grandi negoziati internazionali cui partecipiamo ci vedrà, come sempre, impegnati in modo intelligente e assiduo. Non ci manca certamente la capacità di fare coincidere l’interesse nazionale con quello più ampio del progresso dell’intera comunità internazionale.
Una capacità di dialogo preziosa nelle occasioni in cui il nostro Paese si propone come teatro di eventi internazionali. È il caso della candidatura di Roma per l’Expo2030.
Vorrei infine ringraziarvi per l’incessante lavoro a favore dei nostri connazionali all’estero. Mi riferisco tanto alle collettività storiche, presenti in tante parti del mondo, quanto alle comunità più recenti, spesso composte da giovani ragazze e ragazzi altamente qualificati e che grazie al loro impegno contribuiscono ad offrire un’immagine positiva e dinamica del nostro Paese. Per tutti loro la rete diplomatico- consolare resta un punto di riferimento fondamentale ed insostituibile.
Nell’esprimere a tutti voi e alle vostre famiglie i miei più fervidi auguri per il Natale e per l’anno nuovo, desidero rivolgere il sentito ringraziamento della Repubblica al personale della Farnesina che opera in contesti di crisi e in particolare a quanti oggi prestano servizio a Kiev in condizioni di gravissimo rischio e disagio. »
Roma, 21/12/2022 (II mandato)
Courtesy translation
The President of the Republic, Sergio Mattarella, for the XV Conference of Italian Ambassadors, bearing the title “Italian diplomacy serving the Country in a changing world”, has sent the following message:
«Dear Minister,
Esteemed Authorities,
Madam Ambassadors and Mister Ambassadors,
regretfully, I cannot attend in person the XV Conference of Italian Ambassadors, as I would have wanted.
I wish to express my sincere appreciation, to all of you, for the work you carry out on a daily basis with great dedication and sense of statehood.
The Conference is, above all, an important opportunity to take stock of the situation and to reflect on foreign policy priorities in “a changing world” – quoting the title aptly given to this conference – in which international relations and their consequences, including the pathological reach of conflicts between States, affect us ever more closely.
The Russian Federation’s brutal aggression against Ukraine has jeopardised the rules on which we have based our peaceful coexistence. An order based on the respect of international law.
In this historical moment, diplomacy faces the challenging task of preserving this hard-won heritage, whose bastions are the European integration process and the multilateral system represented by the United Nations, as well as our firm place in the framework of the Atlantic Alliance. Human dignity and respect for the individual person are at the heart of this system of values, which is now being trampled on in many regions of the world. What is currently happening in Iran exceeds all limits and can by no means be overlooked.
In such a scenario, crises are becoming increasingly global in terms of extent and reach; consequently, our response must absolutely be a multilateral one in order to be effective. Indeed, that is the vocation the Republic has expressed for over seventy years – something that is enshrined in our Constitution.
Climate change, widespread poverty, the growing threat of food insecurity and a proper management of migration flows all require, now more than ever, greater interaction between States and more effective multilateralism. In short, more diplomacy.
The conflict is also dangerously affecting global economic relations. In such a context, I am certain that the diplomatic corps will continue to support the actions we are striving to complete to diversify energy procurement sources while also supporting the extensive presence abroad of our productive system, which much of our wealth will depend on in the future.
In this broad concept of diplomacy – which encompasses great political and economic challenges – providing support to our cultural system (meaning the cultural value per se, as well as culture as an instrument of diplomacy capable of consolidating our cultural influence, which the world looks to with interest and admiration) and the theme of Cooperation are both strategically relevant. It could not be otherwise, considering our history and our traditions.
As usual, we shall assiduously and intelligently participate in the foremost international talks. We surely do not lack the ability to make national interests meet the broader interests of the progress of the entire international community.
Such a capacity for dialogue is precious when our Country runs to host international events, as is the case of Rome’s bid to host Expo 2030.
Finally, I would like to thank you for your tireless work in favour of our fellow nationals abroad. I’m referring both to the many historical communities in several parts of the world and to the communities that have developed more recently, often consisting of highly qualified young men and women, whose commitment helps offer a positive and dynamic image of our Country. The diplomatic-consular network is a key and irreplaceable point of reference for all of them.
While expressing to all of you and your families my warmest wishes for Christmas and for the new year, I would also like to express the Republic’s wholehearted thanks to the staff of the Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation who work in crisis situations, and in particular to those who are currently working in Kyiv, facing serious risks and distress. »
Rome, 21/12/2022 (II mandato)
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