Minacce ed insulti a Mattarella.
Un’indagine avviata im primavera scorsa allorchè il Presidente della Repubblica fu oggetto di minacce ed inulti tramite social.
La Redazione
I leoni da tastiera, appellativo ironico per definire quei soggetti vili che danno sfogo a tutto il loro livore verso gli altri nascosti dietro l’anonimato che i social permettono, non lasciano in pace nessuno, tantomeno l’uomo che, stando ai sondaggi, è il più amato e stimato dagli Italiani, cioè il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Ovviamente minacciare ed insultare Mattarella, per la carica che riveste, non è solo commettere il reato di minacce e diffamazione, come per qualsiasi comune cittadino, ma integra gli estremi del reato di offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato.
Con questa imputazione fin dalla primavera scorsa, quando si verificarono quegli episodi incresciosi, furono avviate le indagini a carico di ignoti da parte della Procura della Repubblica di Roma.
Indagini che devono aver portato a qualche risultato tangibile se è vero che, su disposizione della Procura romana, la Digos sta eseguendo perquisizioni in diverse città del Paese.
Scusate la banalità, ma è proprio vero che “la madre dei fessi è sempre in cinta”. Quando si decideranno a sterilizzarla, sarà sempre troppo tardi.
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