Ndrangheta: operazione “basso pofilo” indagato Lorenzo Cesa

Il segretario nazionale dell’Udc, pur dichiarandosi estraneo ai fatti ha rassegnato le dimissioni dalla segreteria con effetto immediato.

GP

L’operazioni “basso profilo” messa in campo dalla Procura Distrettuale di Catanzaro, per contrastare le attività illecite della dnranghera, sembra essere stata coniata con un nome estremamente ironico. Si tratta, infatti, di un’operazione imponente che vede all’opera duecento donne e uomini della Direzione Investigativa Antimafia e centosettanta unità tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza. Impegnati anche elicotteri e nuclei cinifili.

  Nella rete degli inquirenti, particolarmente interessati a stroncare il traffico di affari tra criminalità organizzata e pubblica amministrazione, finiti anche nomi eccellenti.

Ha ricevuto un avviso di garanzia il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa che questa mattina nsi è vista perquisita la casa Romana, dal personale della Dia.

Cesa ha dichiarato: “Ho ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017. Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla procura competente. Come sempre ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale come effetto immediato“,

Arrestato e posto ai domiciliari stamane anche l’assessore al Bilancio della Regione Calabria, Franco Talarico, dell’Udc.

Molto di più si è appreso nella conferenza stampa, a Catanzaro, nella sede della Corte d’Appello, con il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, e il Direttore della Dia, Maurizio Vallone. Tredici persone sono state arrestate e portate in carcere e 35 ai domiciliari nel corso dell’operazione, tra loro i maggiori esponenti delle ‘ndrine tra le più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come “Bonaventura” “Aracri”, “Arena” e “Grande Aracri”, ma anche imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi, secondo l’accusa, con le organizzazioni criminali. Sono sati accertati oltre trecento milioni di movimenti finanziari illeciti. Sequestrate aziende, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali per un valore definito “ingente”.

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