Negoziato Usa-Russia sull’Ucraina langue

Di positivo la riapertura al dialogo che il kazakistan ha tallemtato notevolmente, Di negativo i negoziati ancora in fase di schermaglie.

Gianvito Pugliese

Sette ore di colloqui “lunghi e difficili”, delle delegazioni di Usa e Russia hanno lasciato aperto uno spiraglio alla diplomazia. E’ emerso il desiderio dei due Paesi di continuare a percorrere la strada del dialogo. Ma sembra l’unico risultato positivo dei colloqui. Restano inchiodate le reciproche richieste in materia di sicurezza avanzate da entrambi.

Sergei Ryabkov, vice ministro degli Esteri, che guidava la delegazione di Mosca ha chiarito che il Cremlino non ha “alcuna intenzione di attaccare l’Ucraina (ndr. il confine Russo-Ucraino in foto di copertina). Non c’è ragione di temere un’escalation”. Ma Washington non dovrebbe sottovalutare i richi di un conflitto: “Non vorrei mai affrontare la situazione in cui i Paesi Nato si trovassero a commettere un errore e ad agire a discapito della sicurezza europea”

Wendy Sherman, primo vice segretario di Stato americano, avrebbe messo sul piatto dei negoziati limitazioni reciproche in materia di dispiegamento di missili ed esercitazioni militari, Ma in risposta alla non troppo velata minaccia del rappresentante russo, lo ha invitato, a sua volta a non sottovalutare i “costi” di un’eventuale invasione. Inflessibile però sulla richiesta del Cremlino sulle “sfere d’influenza”. Ha chiarito che “la politica delle porte aperte della Nato continuerà. Non rinunceremo alla cooperazione bilaterale con gli Stati sovrani che desiderano lavorare con gli Stati Uniti”.

Alla fine agli americani che si dichiarano pronti a nuovi colloqui, i russi rispondono che la situazione non sarebbe senza speranza. Parole di speranza ma di fatto entrambi hanno ammesso implicitamente che non c’è stata alcuna svolta diplomatica o progresso in negoziati ancora in stallo.

E’ da polo iniziata la settimana che vedrà Usa e Russi continuare gli incontri, prima a Bruxelles mercoledì, dove è previsto un vertice Nato-Russia, mentre giovedì sarà il turno a Vienna dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) che riunisce 57 Paesi.

Quanto alle sette ore Usa-Russia diremmo che le montagne hanno partorito due topolini. Sempre meglio che uno.

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