Papa Francesco e l’Ucraina
Uno sguardo a tutto tondo di Papa Francesco sull’Ucraina e la guerra da fermare
Nunzia Zampino
Papa Francesco: “Putin non si ferma, sono pronto ad incontrarlo“.
Papa Bergoglio continua a cercare, inflessibile, la via della Pace.
Lo ribadisce raccontando a varie testate giornalistiche i tentativi di mediazione messi in campo dall’inizio del conflitto.
“Il primo giorno di guerra ho chiamato il presidente ucraino Zelensky al telefono; Putin no! L’avevo sentito a dicembre per il mio compleanno ma questa volta No! Non l’ho chiamato! Ho voluto fare un gesto chiaro che tutto il mondo vedesse, e per questo sono andato dall’ Ambasciatore Russo; ho chiesto che mi spiegassero”!
“Gli ho detto per favore fermatevi! Ho chiesto al cardinale Parolin dopo venti giorni di guerra, di fare arrivare a Putin il mio messaggio; che io ero disposto ad andare a Mosca, certo che il leader del Cremlino mi desse un’opportunità; un piccolo venirmi incontro.Ma ad oggi non ho ricevuto nessuna risposta. Ma noi stiamo ancora insistendo, anche se temo che Putin non possa e non voglia fare in questo momento questo incontro. “Ma questa brutalità deve essere fermata! 25 anni fa con il Ruanda abbiamo vissuto la stessa situazione”.
Queste parole sono state condivise dal Papa, ripercorrendo i passi che sta facendo insieme al segretario di stato della Santa Sede, Pietro Parolin per fare cessare il fuoco. Il Papa conferma che non andrà per ora a Kiev: “Ho inviato il cardinale Michael Czerny (prefetto del Dicastero per la promozione dello sviluppo umano integrale) e il cardinale Konrad Krajewsky, che si è recato a Kiev per la quarta volta. Ma io sento che non devo andare! Io devo prima andare a Mosca per parlare con Putin”.
Sua Santità aggiunge: “Io non so cosa abbia provocato tanta ferocia”. Poi una riflessione sulla corsa agli armamenti in Ucraina: “Io non so se sia giusto rifornire gli Ucraini. La cosa chiara è che in quella terra si stanno provando le armi, si sta provando la morte.
I russi adesso sanno che i carri armati servono a poco e stanno pensando ad altre tattiche. Le guerre si fanno per questo: per provare le armi che abbiamo prodotto“.
Francesco sottolinea che per la Pace non ci sia “abbastanza volontà”, ma riflette su quanto detto dal Presidente ungherese,
nell’ incontro avuto il 21 aprile scorso. “Orban quando l’ho incontrato mi ha detto che i russi, hanno un piano. Che il 9 maggio finirà tutto“, rivela il Papa, ed aggiunge: “Spero sia così, si capirebbe anche la celerità dell’ escalation di questi giorni ma che sia Pace non Guerra. Perché adesso non è solo il Dondass, e la Crimea, e Odessa! è togliere all’Ucraina il porto del Mar Nero, è tutto. Io sono pessimista, ma dobbiamo fare di tutto perché la guerra si fermi“.
Infine sottolinea le azioni messe in campo dal Governo italiano: ” L’Italia sta facendo un buon lavoro. Mario Draghi è una persona diretta, semplice è consapevole che questa guerra deve finire al più presto”. Di politica e di politici non vuole parlare più di tanto. Ma il Pontefice raccomanda a tutti serietà e, soprattutto capacità di gestire successi del momento, che spesso si rilevano effimeri.
Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Grazie