Per Trump processo con 34 capi d’accusa.
L’ex Presidente americano incriminato: “Combatterò”.
La redazione
Il tribunale di Manhattan ha accolto la richiesta del procuratore distrettuale locale Alvin Bragg d’incriminare Donald Trump (in copertina) per 34 capi d’accusa.
Ha spiegato Bragg, che i reati commessi da Trump non debbono assolutamente essere sottovalutati: “Secondo la legge dello Stato di New York, è un reato falsificare documenti aziendali con l’intento di frodare e con l’intento di nascondere un altro reato. Questo è esattamente ciò di cui tratta questo caso. 34 dichiarazioni false fatte per coprire altri reati”.
I trentaquattro capi d’accusa, dei quali Trump si è dichiarato “non colpevole” sono attinenti alla falsificazione di documenti aziendali, per quella che i pubblici ministeri sostengono essere “una cospirazione per influenzare le elezioni presidenziali del 2016, mettendo a tacere le accuse di relazioni extraconiugali” che se rese note prima del voto avrebbero certamente permesso alla democratica Ilary Clinton di vincere le elezioni. Ricordiamo che la Clinton ebbe un maggior consenso elettorale, ma che perse le elezioni per il sistema statunitense dei rappresentanti per singolo Stato dell’Unione.
Tornando alle accuse tre dei diversi testi dell’accusa furono pagati per tacere ed il rimborso delle somme anticipate agli accusatori da uno dei difensori di Trump furono mascherate sotto la voce “spese legali”.
I tre principali accusatori sono: la pornostar Stormy Daniels, che avrebbe ricevuto – da Michael Cohen, allora legale di fiducia di Trump – un pagamento non dichiarato di 130.000 dollari per tenere la bocca chiusa su di una relazione avuta col Tyconn. Ma l’inchiesta ha svelato che anche un’altra donna, fu pagata per tacere una relazione: si tratta di Karen McDougal, fotomodella assurta in quegli anni a coniglietta di Play Boy, che avrebbe ricevuto una somma quasi identica alla prima. Mentre solo trentamila dollari avrebbe ottenuto, per tacere su un presunto figlio illegittimo di Trump, un ex portiere delle Trump Tower.
Tranne qualche singolo scontro, subito domato dalla Polizia, tra fans di Trump e suoi oppositori, non si sono registrati i temuti disordini, forse anche per merito della Polizia che, dopo i fatti gravi del 6 dicembre 2021, aveva preso ogni possibile precauzione.
Trump tornando a Mar del Lago si è definito “vittima di persecuzione politica”. Ma questa è un’altra storia.
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