Più di cento denunziati per usura nel barese.
L’usura e da sempre una delle attività più redditizie della criminalità organizzata che penetra e s’impossessa di interi territori. Oggi s’implementa con la cosiddetta usura ‘porta a porta.
La Redazione
Quando ne parlavano i magistrati preposti alla prevenzione e repressione delle attività del crimine organizzato la politica faceva orecchie da mercante. Al magistrato che da una tribuna televisiva, o comunque mediatica, ci metteva in guardia dal fatto che col lockdown e la conseguente mancanza di liquidità l’usura avrebbe aumentato vertiginosamente attività e profitti, dal momento che la liquidità alla criminalità organizzata o comune non manca mai, molti hanno fatto spallucce, considerandole affermazioni esagerate e visioni apocalittiche. L’appello allo Stato ed alle banche “di far presto” sembra essere caduto nel vuoto.
La controprova la fornisce la Guardia di Finanza di Bari. Ha reso noto che in questo ultimo periodo sono state sono state denunciate nel barese oltre cento soggetti, I reati contestati: l’usura e l’estorsione nei confronti di piccoli imprenditori e famiglie in stato di bisogno.
Per gli inquirenti che definiscono lo scenario davvero allarmante “tra gli usurai si annoverano figure riconducibili ai sodalizi mafiosi storici della città e dell’area metropolitana barese, schierate accanto ad esponenti della cosiddetta ‘usura di prossimità’, nuovo fenomeno criminale, che fornisce ‘porta a porta’ soldi sporchi, sicuro provento di reati di varia natura o dell’evasione fiscale, a persone in difficoltà economiche, impossibilitate, per i vari motivi, ad usufruire di un fisiologico accesso al credito”.
Il tessuto economico e sociale di una città e di un territori,o che già da tempo soffriva, di un’economia drogata, frutto del riciclaggio di ingenti quantitativi di denaro malavitoso oggi rischia di esserne infettato oltre qualsiasi previsione. Discorso che va certamente analizzato e approfondito.