Prima udienza lampo per Patrick Zaki
Durata poco più di cinque minuti
La redazione
Alla prima udienza, dopo 19 mesi di detenzione preventiva rinnovata sempre di 45 giorni, Patrick Zaki, ammanettato nella gabbia degli imputati, dopo aver scambiato un saluto con i parenti, i sostenitori e due membri dl consolato italiano, presenti per l’occasione, ha ricordato alla Corte che la sua detenzione è illegale, avendo superato i limiti che l’ordinamento prevede per reati minori come quello di cui è accusato.
“Qualsiasi egiziano che ha pubblicato notizie, comunicazioni o indiscrezioni sulla situazione interna in modo tale da danneggiare lo Stato e gli interessi nazionali sarà condannato al carcere tra i 6 mesi e 5 anni e a una multa tra 100 a 500 sterline egiziane ai sensi dell’articolo 80 della legge”: questa l’imputazione.
Il legale di Zaki ha sostenuto la stessa tesi ed ha concluso chiedendo che Zaki fosse rilasciato. Ha quindi chiesto l’accesso al dossier del suo assistito per avere certezza che le accuse di istigazione al terrorismo siano effettivamente decadute, come sembra dalla natura della Corte.
La Corte di Mansura si è ritirata e dopo poco è uscito un poliziotto che ha annunciato il rinvio della causa all’udienza del 28 settembre.
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, annuncia un flashmob per stasera nel capoluogo emiliano, città dove Patrick frequentava un master europeo presso l’Alma Mater.
Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, commenta così la vicenda di Zaki: ” Ovviamente siamo preoccupati, la vicenda è veramente sorprendente, per non dire surreale. Speriamo che le cose possano trovare una loro composizione al più presto e mi auguro che tutte le istituzioni possano lavorare in tal senso”.
Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su Facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.
“