Protesta dei pescatori
“Siamo arrivati a perdere soldi ogni volta che usciamo”
La redazione
Pescherecci fermi ormai da una settimana, in Puglia, contro il caro gasolio. Ieri la protesta, che già nei giorni scorsi si era fatta sentire in provincia, come a Molfetta, si è concentrata a Bari, dove sono giunte anche delegazioni delle marinerie di Manfredonia, Bisceglie, Trani e Mola, ed hanno protestato in sit-in davanti al varco della Vittoria, all’ingresso del porto.
Nell’area sono stati affissi anche striscioni, con messaggi come “Se il pesce fresco vuoi mangiare, sul gasolio non speculare” e “Non vogliamo guerre, ma solo lavorare“. Alcuni momenti di tensione si sono registrati quando i manifestanti, hanno cercato di invadere la carreggiata di accesso al varco portuale; a impedire loro di attraversare la strada e quindi di bloccare l’ingresso del porto sono intervenuti poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa, con caschi, scudi e manganelli. La situazione è comunque tornata alla normalità, dopo una breve interlocuzione con gli agenti della Digos.
Intanto, una delegazione di pescatori di Manfredonia si è spostata nel palazzo della Regione per incontrare il dirigente del dipartimento Agricoltura Gianluca Nardone, il vicecapo di gabinetto Domenico De Santis. Si è collegato in video conferenza com i manifestanti l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia.
“I costi attualmente superano i guadagni – spiegano i manifestanti – tre quattro mesi fa riusciamo a coprire con 4-500 euro giornalieri i costi, adesso è impossibile. Spendiamo 1200 euro, ma con imbarcazioni che consumano anche 1700 litri ci vogliono 1500 euro al giorno”. La richiesta dei pescatori al Governo è di un prezzo fisso statale per il gasolio: “Noi siamo produttivi, non c’è alle spalle un’azienda. La maggior parte delle volte che usciamo in mare subiamo una perdita. Questo lavorando praticamente 400 ore al mese con ritmi logoranti e così ci troviamo senza stipendio“.
Nella riunione tra i manifestanti ed i già indicati politici e funzionare regionali, è stata data notizia della pubblicazione del decreto ministeriale “Indennizzi” che stanzia 20 milioni di euro per fronteggiare il “caro energia”.
Si tratta di risorse ottenute grazie al lavoro dell’assessore regionale, capofila della Conferenza delle Regioni. Ciomunque la stessa Regione ritiene insufficiente lo stanziamento rispetto alla gravità della crisi in atto.
La regione Puglia ha proposto al Governo nazionale di prorogare il credito d’imposta previsto per il primo trimestre 2022 anche al secondo trimestre.
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