Putin pronto a dichiarare “guerra totale ” a Kiev.

Arriva il 9 maggio, Putin non riesce a vincere in Ucraina ed ha compattato l’occidente contro la Russia. Un maledetto puzzle

Nunzia Zampino

Il 9 Maggio è una data che forse ricorderemo nella storia. Quel giorno, infatti, Vladimir Putin potrebbe segnare una nuova strategia, dichiarando una “guerra totale” contro Kiev. A segnalare la possibile svolta è stato il quotidiano britannico Indipendent.

Il passo d’oca: un drammatico ricordo

Perché quella data? È una data fortemente simbolica, infatti, quel giorno ricorre l’anniversario della resa delle forze militari tedesche nella Seconda Guerra Mondiale. Data di festa e orgoglio patriottico della Vittoria dell’armata rossa contro il nazismo.
Il possibile cambio di Putin, sarebbe spinto non solo dalle difficoltà sul campo di battaglia, ma anche dalla frustrazione delle Forze Armate. Fonti dell’esercito di Mosca avrebbero rivelato la loro “indignazione” per il fallimento dell’attacco di Kiev, in questi 66 giorni di guerra.

Sfilate a Mosca

Estendere il conflitto potrebbe essere un modo per garantire la fedeltà dell’esercito al Cremlino. Parliamo sempre per supposizioni, il 9 maggio Putin abbandonerà l’operazione militare speciale per dichiarare guerra totale, contro l’Ucraina, facendo leva sul patriottismo del Popolo Russo?


La scorsa settimana il generale Minnekeev ha dichiarato: “Mosca è in guerra con il mondo intero, come nella Grande Guerra Patriottica”. Per sconfiggere tutti i “nazisti” del mondo, Putin potrebbe ricorrere a mobilitare in massa tutto il popolo Russo. Sarebbe un modo non solo per consolidare il consenso intorno al Cremlino, ma anche per far capire ed accettare alla popolazione, le crescenti difficoltà economiche, causate dalle sanzioni occidentali contro Mosca.
Tra le ipotesi c’è anche quella della legge marziale in Russia, una mossa che darebbe il potere a Putin di richiamare tutte le forze militari, del Paese, compresi i riservisti.
Già da settimane il Cremlino sta concentrando i suoi attacchi nel sud-est del Ucraina, con il duplice obiettivo di risolvere i problemi che hanno afflitto l’esercito in questi 66 giorni d’invasione, e di spezzare in due l’Ucraina.

Volodimyr Zelenskiy

Resta il fatto che è tutto così poco chiaro! La guerra doveva durare massimo 5 giorni, e così non è stato, ragion per cui le truppe si sono trovate in difficoltà con gli approvvigionamenti, sia di viveri che di munizioni. Putin ha di fatto dichiarato guerra all’Ucraina, pur non facendolo formalmente, ma ad oggi le truppe di Zelensky resistono, e non è stato conquistata nessuna grande città. nè raggiunto alcun obiettivo.

Per cui non è nemmeno chiaro se la Russia intende estendere il conflitto militare oltre i confini dell’Ucraina. Troppe dichiarazione contraddittorie. Quello che è evidente ad oggi, è che
il 9 maggio è poco probabile che Mosca festeggi come nella Seconda Guerra Mondiale, la resa degli Ucraini.

In realtà c’è uno scontro al Cremlino ed in tutta la Russia tra colombe e falchi. Tra russi favorevoli a chiudere in fretta le operazioni belliche nei confronti degli Ucraini ed i sostenitori del conflitto ad oltranza!
A vincere, per il momento sono i secondi, ma fino a quando? Le sanzioni logorano, le alleanze cedono e la Russia è sempre più sola, e soli si muore.

Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Grazie.