Rider cittadini non schiavi.
Conferenza stampa della Procura di Milano fa il punto sul lavoro dei rider.
GP
Se la linea adottata dalla Procura di Milano sul lavoro dei rider, e resa nota in una conferenza stampa tenutasi stamani, si diffondesse anche nel resto del Paese, faremmo un salto avanti di non so quanti decenni.
Il procuratore di Milano Francesco Greco. è stato chiarissimo in proposito: un’indagine “fiscale” è stata aperta dalla Procura su Uber Eats, filiale italiana del colosso americano già finita in amministrazione giudiziaria per caporalato sui rider, “per verificare se sia configurabile una stabile organizzazione occulta” dal punto di vista fiscale.
L’indagine è andata bel oltre i confini territoriali e si è estesa a livello nazionale. Sei gli indagati, tutti dirigenti al vertice delle società Uber Eats, Glovo-Foodinho, JustEat e Deliveroo. Lo ha precisato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, titolare dell’inchiesta con il pm Maura Ripamonti.
Per la Ripamonti: “Questa inchiesta si è imposta perché questa situazione di illegalità è palese“. Per il numero uno della Procura, Greco: “Non è più il tempo di dire sono schiavi ma è il tempo di dire che sono cittadini. In questo periodo di lockdown svolgono una funzione fondamentale perchè consegnano a casa dei cittadini il cibo e hanno permesso a molte imprese di non chiudere. Oltre 60mila lavoratori di società del delivery, ossia Uber Eats, Glovo-Foodinho, JustEat e Deliveroo, dovranno essere assunti dalle aziende come lavoratori coordinati e continuativi, ossia passare da lavoratori autonomi e occasionali a parasubordinati.“
“Alle società del delivery che fanno lavorare i rider sono state contestate ammende sui profili di sicurezza dei fattorini per “oltre 733 milioni di euro”. Lo ha comunicato Antonino Bolognani, comandante del Nucleo tutela del lavoro dei carabinieri, nel corso della conferenza stampa.
Notizie come questa fanno sperare il un futuro migliore per il nostro Paese. Vero che emerge uno sfruttamento dei lavoratori e condizioni di rischio senza le correlate tutele da primato, ma vero al contempo che una procura, e non certo l’ultima del Paese, indaga con eccellenti risultati su colossi economici per affermare i diritti dei penultimi, i rider, dopo ci sono solo gli invisibili.
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