Salvate la sanità!!!

Uno sciopero al quale hanno aderito oltre l’85% dei sanitari, che vuol salvare il SSN oltre ad avanzare alcune rivendicazioni

Gianvito Pugliese

Francamente avrei preferito riservare questo argomento al caffè con il lettore di domattina, ma alle volte le questioni vanno affrontare nell’immediato. Parlo dello sciopero della sanità, riduttivo come molti media hanno titolato: “Sciopero dei Medici”, “Mediti ed infermieri in piazza” etc. Ci sono giorni, cari Colleghi che mi sembra di vivere in Afghanistan ed ascoltare Telekabul e leggere i giornali passati dalla censura dei talebani.

Esagero? Si, forse, e lo faccio volontariamente, uno per sottolineare la triste condizione a cui è ridotta la nostra stampa, sempre meno libera e dove i giornali veramente liberi, quelli dei Collegi degni dell’appellativo di Giornalista (la G maiuscola non è casuale od un errore) non hanno un euro, due per contestare quel modo di presentare lo sciopero, adagiandosi su uno o l’altro sindacato di categoria, che vuole prevalere sugli altri.

Ovviamente quanto sto per dire, che è sotto gli occhi di tutti, i molti, ricchi e potenti media (non sono solo giornali) di regime lo negheranno nella maniera più assoluta e già ne ignorano l’esistenza, ma questo è anzitutto uno sciopero ideologico. Nel senso positivo del termine. Uno sciopero non solo per rivendicare i legittimi diritti ed interessi dei lavoratori, ma anche e soprattutto per provare a salvare la sanità pubblica ed il SSN. Non è questione solo di tagli, che però per l’inutile ponte sullo stretto di Messina non sono previsti, certo s’incazzerebbero e di brutto gli amici degli amici, e con quelli quando prometti, o mantieni con gli interessi o si mette male. Mica si può fare come con gli elettori e le accise sui carburanti, tanto per fare un esempio di “promessone” mantenute, mantenute si ma nel senso di donne di facili costume, “le mantenute”, appunto.

I medici e gli infermieri sono categorie di gente che ragiona, che non permette di scaricare tutte le colpe sugli immigrati o sul sabotaggio dei “sinistri” oppositori. Loro sanno leggere tra le righe dei provvedimenti, soprattutto quando riguarda casa loro, la Sanità, e capiscono benissimo che i tagli alla sola Sanità pubblica sono finalizzati a metterla ulteriormente in ginocchio e favorire a dismisura la Sanità privata, che a momenti sarà l’unica a poter assicurare determinati servizi all’utenza.

Inutile, finanche stupido parlare di gratitudine per quei medici ed infermieri eroi che abbiamo conosciuto durante il Covid (intendiamoci il Covid -nonostante il blackout sul virus, nuovi casi e morti- esiste ed è da un mese e più in costante crescita) ed ai quali la politica (nessuno escluso) giurava eterna gratitudine e si tirava i capelli per lo stato delle terapie intensive. Passato lo Santo passata la festa.

Ma si abbia il coraggio di dire agli italiani che vogliamo il modello di sanità americano, quello in cui se hai l’assicurazione sanitaria, vieni assistito, diversamente crepi all’angolo di una strada, abbandonato. Il nostro servizio sanitario era un modello europeo, è finito come tutto il resto del Paese. Crollato e distrutto. Sembra che ci sia passato Attila con i suoi unni.

Ovviamente le rivendicazione economiche sugli stipendi, sulle pensioni non sono mancate. Un solo dato rivelato durante il Covid alle stelle, in un tempo in cui si riusciva a reperire i dati. Ebbene dalla regione locomotiva d’Italia, la Lombardia, modello della sanità del Paese, anche e soprattutto, in quanto a mazzette, su 380mila lavoratori italiani frontalieri registrati quotidianamente ad inizio 2022, i sanitari (medici, infermieri,,,) sono quasi il 70%, E’ appena il caso di sottolineare che guadagnano da due a tre volte più dello stipendio in Italia.

Allo sciopero ha aderito oltre l’85% dei sanitari e le piattaforme presentate sono almeno sei: assunzioni di personale, detassazione di una parte della retribuzione, risorse congrue per il rinnovo del contratto di lavoro, depenalizzazione dell’atto medico, cancellazione dei tagli alle pensioni e individuazione di un’area contrattuale autonoma per gli infermieri.

Ma ripeto sullo sfondo c’è la preoccupazione per la annunciata e non dichiarata morte del SSN. Poi qualcuno cade dalle nuvole quando l’Istat, ci da il dato della fuga dei cervelli, il generosissimo regalo che l’Italia fa ai Paesi vicini e lontani di tutto il mondo. Cifre astronomiche, pari a venti volte la manovra di bilancio, per ciascun anno.

Evviva l’Italia, evviva il SSN, evviva i medici-infermieri eroi che abbiamo e non solo nell’emergenza pandemica, ma nella quotidianità a dispetto dei politicanti, il virus mortale più diffuso del Paese.

Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Le email del quotidiano: direttore@lavocenews.it o info@lavocenews.it.