Scatta l’allarme in Giappone per un test missilistico della Corea del Nord

Ennesimo lancio da parte della Corea del Nord di un missile balistico nel Mar del Giappone

Rocco Michele Renna

Tensione in Giappone: la Corea del Nord continua a lanciare missili: ieri è stato il 23° lancio, che ha coperto la distanza più lunga di sempre.

Il Comando di stato maggiore congiunto sudcoreano ha riferito di aver rilevato il lancio da Mupyong-ri, nella provincia settentrionale di Jagang, effettuato alle 7.23 locali (00.23 in Italia). l missile della Corea del Nord ha volato per circa 4.500 km a un’altitudine di circa 970 km. “il raggio più lungo provato di qualsiasi test missilistico nordcoreano mai visto”.

Immagine dal web

Il missile ha sorvolato l’area settentrionale del paese. Treni fermi e sirene accese, ai cittadini del nord-est del Paese è stato chiesto di entrare nei rifugi, evento che non accadeva da molti anni.

Scatta l’allarme per il missile nordcoreano

Si tratterebbe del secondo test missilistico nordcoreano in pochi giorni: la notizia è dall’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap e anche la Guardia costiera giapponese l’ha confermata. Il missile sarebbe caduto nel Mar del Giappone dopo averne attraversato gran parte.

Sembra che si tratti di un “Icbm”, cioè un missile balistico intercontinentale (comunemente detto ICBM, acronimo dell’espressione inglese Intercontinental Ballistic Missile). È un missile per il trasporto a lungo raggio di ordigni nucleari che, utilizzando una traiettoria balistica, raggiunge altezze significative, inclusa una parte di volo suborbitale e traiettorie parzialmente orbitali.

Un ICBM si distingue da altri missili balistici come gli IRBM o gli SRBM per la gittata sensibilmente maggiore (superiore a 5500 km), che è spesso limitata da accordi politici e di controllo delle armi.

Il Comando americano per l’Asia e il Pacifico, condannando il lancio, ha affermato in una nota, che si tratta di un atto di provocazione “significativa” che mina la pace e la stabilità non solo nella penisola coreana ma anche nella comunità internazionale, rappresentando una “chiara” violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu. “Risposte internazionali adeguate e robuste” ci saranno alla nuova provocazione di Pyongyang.

Per Tokyo si tratta di un atto di violenza, il premier Kishida ha detto che saranno raccolte informazioni più dettagliate con i paesi alleati. Il programma missilistico e nucleare della Corea del Nord è vietato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha deciso di imporre sanzioni al Paese eremita.

Il presidente del Consiglio dell’Ue, Charles Michel, ha condannato il lancio del missile nordcoreano, che ha definito “un’aggressione ingiustificabile, condannando con fermezza il deliberato tentativo della Corea del Nord di mettere a repentaglio la sicurezza nella regione”.

Probabilmente Il lancio da parte della Corea del Nord del suo primo missile balistico sullo spazio aereo del Giappone in oltre cinque anni farebbe, inoltre, presagire l’arrivo di ulteriori test di armi, inclusa la temuta settima detonazione nucleare, facendo ipotizzare che la mossa dello Stato eremita possa avere lo scopo di reazione politica.

 L’iniziativa della Corea del Nord, proprio in questo momento di grande tensione in Europa, potrebbe anche essere una emulazione del tentativo russo di spaventare la Nato e i suoi alleati facendo uscire in mare il sottomarino nucleare Belgorod con i suoi siluri atomici che possono scatenare tsunami nucleari.

Insomma, il piccolo stato coreano vorrebbe far vedere al suo grosso amico russo che sa fare anche lui la voce grossa nel panorama internazionale?

Questa serie di provocazioni di missili balistici della Corea del Nord rafforzerebbero ulteriormente la deterrenza e le capacità di risposta dell’alleanza Corea del Sud-Usa e non farà altro che approfondire l’isolamento del Nord dalla comunità internazionale. I ministri degli Esteri dei due Paesi, Yoshimasa Hayashi e Antony Blinken, si sono parlati al telefono dopo il lancio. Tra le decisioni concordate tra i due vi è la conferma “che rafforzeranno le capacità di deterrenza e risposta dell’alleanza, promuovendo la cooperazione trilaterale con la Corea del Sud“.

La situazione nel pacifico si è ulteriormente “riscaldata”, ed il megalomane leader Nord Coreano, Kim Jong-un, insieme al pavido leader bielorusso Aljaksandr Ryhoravič Lukašėnka, sono in realtà gli unici due alleati di Putin e gli unici due leader al mondo disposti a riconoscere la legittimità degli atti criminali del Presidente russo Vladimir Putin.

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