Sergey Razov: “Nessuna minaccia nucleare da parte di Mosca”
L’ambasciatore russo a Roma sul conflitto in corso.
La redazione
“Nessuna minaccia sul nucleare da parte di Mosca, ma riflessioni di scenari possibili in caso di minacce per la sicurezza della Federazione russa”. Sono le parole dell’ambasciatore della Russia in Italia, Sergey Razov, parlando con la stampa fuori dal palazzo di giustizia di Roma.
“Due anni fa sono stato in aeroporto dell’aeronautica militare con funzionari ufficiali che accoglievano questi voli. C’era il ministro esteri e il capo stato maggiore italiano. La missione russa è andata solo nei posti indicati da Italia, precisamente a Nembro, epicentro della pandemia in quel momento”.
Riguardo l’impegno della Russia nella prima fase della pandemia: “I nostri addetti facevano solo quello che veniva detto dai colleghi italiani. La missione russa ha terminato l’impegno quando l’Italia ha proposto di chiudere. Le autorità hanno espresso gratitudine per quanto fatto”.
Razov continua: “Al popolo italiano è stata data una mano di aiuto e se qualcuno morde adesso la mano non fa onore. Se dopo due anni riemerge è forse per motivi di politica interna sui quali noi non interferiamo. Provo vergogna per questa caccia alle streghe. Ma sono cose vostre e la prima legge della diplomazia è non interferire in affari interni del Paese. Non ho fatto calcolo di quanto sia costato a Russia. E stata mano di aiuto, non so chi la voglia mordere. Lascio questo a loro coscienza”.
“La Russia non sta attaccando i civili nella città ucraina di Mariupol o in altre località ma seguendo le indicazioni del presidente Vladimir Putin di colpire solo siti militari. È necessario valutare con molta attenzione quanto sta accadendo a Mariupol. Ricordo quando il presidente Putin ha parlato degli obiettivi dell’operazione militare speciale e ha dato l’ordine di bombardare solo i siti militari”.
Ha, quindi, spiegato: “Per quel che riguarda la popolazione che è presente a Mariupol e nelle altre città, i militari russi stanno proponendo di aprire dei corridoi umanitari”. Ed ha aggiunto : “Dovreste sentire ambedue le parti e non soltanto quelle ucraine”.
Quanto alla decisione di Putin sulle forme del pagamento per le forniture di gas: “è una decisione che segue le sanzioni drastiche introdotte contro la Russia. Ora aspettiamo la reazione dei nostri partner. Dal 2014 contro la Russia sono state introdotte circa 5.500 limitazioni a livello internazionale contro la Russia e la logica dell’introduzione di questi atti non risponde alla logica di alcuna analisi. La Russia per decenni ha fornito il gas in Europa e in Italia secondo quanto previsto dai contratti. L’anno scorso all’Italia sono stati forniti circa 23 miliardi di metri cubi di gas, ed è stato dichiarato anche che, se l’Italia ha bisogno di aumentare i volumi, siamo pronti a considerare positivamente tale richiesta. La cosa che ci preoccupa è che gli armamenti italiani saranno usati per uccidere cittadini russi. Voglio ricordare che la decisione è stata presa quando è iniziata la prima tappa delle trattative: i fucili vengono distribuiti non solo tra i militari, ma anche tra i cittadini e non si capisce come e quando saranno usati”.
“L’operazione – ha concluso Razov – finirà quando saranno raggiunti gli obiettivi definiti dal presidente Putin prima dell’avvio”.
Ma perchè Razov era davanti al palazzo di giustizia di Roma? Lo riferiamo in un articolo successivo col commento del nostro direttore.
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