Sfregio alla Scala dei Turchi ha un colpevole
Lo scempio ad una delle coste italiane più belle, ha un responsabile. Dovrà risponderne penalmente.
Maria Catalano Fiore
In Italia le leggi ci sono, spesso ignorate ma ci sono. La tutela del Paesaggio fa parte delle attribuzioni del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali, le coste, in particolar modo sono soggette e tutelate dalla Legge 4 agosto 1985, n. 431 (nota come Legge Galasso dal proponente on. Giuseppe Galasso).
In particolar modo vengono tutelati i territori costieri compresi in una profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per terreni elevati dal mare; già era in vigore un regio decreto dell’11 dicembre 1933 che specifica ancor meglio tali tutele e divieti. Nella regione Sicilia tali Leggi sono state ulteriormente ribadite e perfezionate nel 2016 e ancora nel 2020.
Qualche giorno fa la Scala dei Turchi appariva “Imbrattata” da colorante rosso che si propagava sino al mare.
Uno scempio gratuito, una completa vergogna di cui è stato individuato il responsabile: Domenico Quaranta, un vandalo incorreggibile e pericoloso, un imbianchino di 49 anni, convertito all’Islam, reduce già da una condanna a quattro anni. Un elemento a cui non si riesce a porre freno. Questo signore che già nel 2002, tra varie cose, aveva piazzato una bombola a gas nella Metropolitana di Milano ed un’altra nella “Valle dei templi di Agrigento”.
Ancora una volta dobbiamo ringraziare dei magistrati “buonisti” che hanno rigettato qualsiasi misura di prevenzione della sorveglianza speciale richiesta nei suoi confronti sino al febbraio del 2021. Anzi una donna magistrato: Ettorina Contino che affermava e sottoscriveva che “Si trattava di atteggiamenti certamente esecrabili…ma che non risultava avere determinato una lesione ai beni ed alla sicurezza e tranquillità pubblica….” Insomma ci voleva il morto? O più di uno, …. il solo attentato di Milano poteva essere una strage.
Così lui, con un complice, libero e indisturbato nella notte tra venerdì e sabato scorsi ha imbrattato con sostanza chimica rossa, ossido di ferro, la Scala dei Turchi che il mondo ci invidia. Ma questa volta la “Bravata” la paga cara, è stato denunciato per “Danneggiamento di bene avente inestimabile valore paesaggistico” insieme al suo complice.
Schiaccianti le prove: immagini dei sistemi di video sorveglianza, il loro furgone Ford transit e loro due che trascinavano misteriosi sacchi, e poi addirittura il riconoscimento della targa, e nel furgone ancora tracce dell’ossido di ferro usato e guanti sporchi con le impronte che hanno inchiodato i due compari.
Intanto domenica mattina la scogliera dei Turchi, candidata a diventare patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco, è stata ripulita da un esercito di volontari. Grazie, immensamente Grazie, se non si agiva immediatamente, attendendo sovvenzionamenti e personale pubblico, con le piogge ed il resto l’ossido di ferro poteva penetrare nella pietra e causare un danno realmente irreparabile.
Come al solido il mondo è bello perché e vario ed agli atti immondi di due vandali esecrabili e da punire esemplarmente, dall’altra faccia della moneta appaiono tantissimi volontari, che difendono il patrimonio, proteggono la natura e gli animali, assistono i senza tetto con encomiabili atti quotidiani d’immensa generosità. Ricordate lo straripamento dell’Arno? Senza di loro staremmo ancora a piangere i danni e la distruzione del nostro patrimonio culturale.
Attendiamo gli eventi…..
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