Sfruttamento umano, solo poveri russi in Ucraina

La spaventosa verità dietro la guerra della Russia in Ucraina, l’intelligence britannica scopre che Mosca manda in guerra solo i volontari, mentre la povertà è il prezzo pagato dalla Vita umana

La redazione

Dal nostro corrispondente da Londra – L’analisi dell’intelligence britannica getta luce su una realtà spaventosa: la guerra condotta dalla Russia in Ucraina sembra sfruttare la vita umana, con la maggior parte delle perdite provenienti dalle regioni più povere del paese. Questo conflitto sembra non toccare la popolazione privilegiata di Mosca, sollevando interrogativi sulle motivazioni e sulla distribuzione delle risorse umane nel conflitto.

Il bollettino giornaliero da Kiev riporta perdite attribuite a Mosca, ma cifre non verificabili alimentano dubbi sulla reale entità delle vittime russe. Secondo l’Ucraina, la Russia avrebbe perso oltre 362mila uomini, ma l’intelligence britannica mette in dubbio queste cifre, sottolineando che la maggior parte delle vittime proviene dalle regioni più povere della Russia.

L’attenzione si sposta sul sindaco di Mosca, Sergej Sobjanin, che sembra aver limitato l’impatto diretto del conflitto sulla popolazione relativamente benestante della capitale. Tuttavia, emerge un’organizzazione paramilitare, la Forza di Sicurezza Governativa di Mosca (Mgsf), istituita da Vladimir Putin, che ha assunto un ruolo sempre più rilevante e militarizzato, coinvolgendo migliaia di reclute.

L’Mgsf, nata nel luglio del 2023, sembra essere una risposta alle preoccupazioni sulla preparazione delle forze di sicurezza locali di Mosca, ma si configura anche come un modo per permettere ai moscoviti di offrirsi volontari per “compiti patriottici di guerra” senza affrontare il fronte in Ucraina.

Intanto, la Russia approva un decreto che concede la cittadinanza russa agli stranieri che si sono arruolati nelle forze armate per combattere nella guerra. Questa “ricompensa” solleva interrogativi sulle motivazioni dietro questa politica e sulla considerazione della vita umana.

La triste verità che emerge è quella di uno sfruttamento delle risorse umane, con la povertà che sembra essere il prezzo pagato dalla vita di chi combatte in questa guerra. La comunità internazionale deve alzare la voce contro questa disumanità e porre fine a uno sfruttamento così crudele delle persone, affinché la guerra non diventi mai più uno strumento per sacrificare le vite di coloro che già vivono ai margini della società.

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