Sindaco di Buccinasco vs Ats Lombardia

II puntata della guerra dei “tamponi”.

Gianvito Pugliese

L’ultimo mercoledì 29 dello scorso anno, la redazione in un articolo raccontò una vicenda non comune: un Sindaco che sta per vietare ai non residenti di farsi il tampone nella farmacia comunale e l’Ats di Milano che mette il veto preventivo all’iniziativa del primo cittadino.

Essendo curioso per natura, le notizie raccolte non mi convincevano del tutto ed ho chiesto al Sindaco Rino Pruiti qualche delucidazione, partendo dalla domanda che chiudeva l’articolo citato: “Saremmo curiosi di chiedergli se ha intenzione di ricorrere al Tar Lombardia per opporsi a quel divieto”.

Rino Pruiti, che è persona assai garbata, mi ha risposto a stretto giro di posta “Non posso ricorrere al tar perché ci siamo fermati agli annunci”. Già di lì cominciava ad esser chiara la vicenda. Pruiti annuncia questa decisione in itinere. L’Ats lo apprende, non so per quali vie, dal momento che non c’è un atto ufficiale del Comune di Buccinasco. In omaggio ad una antica tradizione lombarda, che da la stura ad un “romanzetto dove si tratta di promessi sposi, scritto da un cotal Sandro” (Giuseppe Giusti vorrà perdomarmi lo “scempio” del suo Sant’Ambrogio), uno dei tanti Don Rodrigo, che ancora sopravvivono e prosperano, stabilisce: “Questo divieto non sa da fare”. Ma come, mi chiederete, cari lettori, don Rodrigo non viveva nel Palazzotto situato sul promontorio dello Zucco a Lecco (in Lombardia)? Quello si, bravi, ma la riedizione 2020 è seduta nell’Ats di Milano. Azienda per la Tutela della Salute che dipende dalla Regione Lombardia. E di li, stando alle affermazioni di Rino Pruiti dispensa veti a piacimento.

Pruiti, infatti, mi precisa “Dunque, ATS di fatto, pur non facendo nulla di concreto e pur non aiutandoci in nulla, impone regole burocratiche assurde, come se l’emergenza non esistesse“. Non mi desta meraviglia, la burocrazia l’ho sempre definita il cancro del Paese ed è un cancro metastatizzato, perché annidato in ogni più piccola rotellina della macchina pubblica, poi la sanità della locomotiva d’Italia è un campione di inefficienza, con diversi scandali in sovrappiù. Ha puntato tutto sulla sanità privata convenzionata e al momento buono (del dilagare del Covid) le terapie intensive che non c’erano a sufficienza, le ha piazzate alla Fiera. Insomma mini stand. La Regione Lombardia doveva essere nostalgica dell’Expo 2015 a Rho -fu un bell’affare- e bissava.

Pruiti continua e chiarisce le sue intensioni, il suo modo di vedere e di agire: “Ho sospeso la mia decisione di riservare la farmacia ai soli residenti, cosa legittima e nelle prerogative del sindaco, perché ritengo che non ci debba essere scontro istituzionale in questo momento, a differenza di ATS e della Regione Lombardia noi abbiamo senso di responsabilità. Ora cercheremo di fare miracoli estendendo il servizio alla seconda farmacia comunale“.

Complimenti. Sindaco Pruiti, per il rispetto istituzionale e la capacità di agire sinergicamente anche con chi fa orecchie da mercante.

Ho materiale sufficiente per raccontarvi “il dietro le quinte” di questa vicenda e mi fermo nelle richieste di spiegazioni. Ma è uno stop temporaneo. Ricostruendo i fatti, ovviamente se Ats Milano ha qualcosa da precisare sono a disposizione, la dinamica mi era chiara. Quello che ancora m’incuriosiva, se un giornalista non è curioso fino al midollo cambi subito mestiere, era il perché di questa assurda storia, anche se di storie così l’Italia è piena zeppa ogni giorno.

Chiedo quindi al Sindaco Pruiti, in realtà il giorno dopo: “Ho materiale per un bell’articolo. Curiosità. Le liste che l’hanno o ti hanno sostenuto sono? E se civiche di che colore? Giusto per inquadrare il contesto”. Risposta: ” per elezione a sindaco? La mia lista civica “noi di buccinasco” e il PD .” Poi sua sponte aggiunge: “ p.s. non ho mai votato per nessuno dei partiti presenti in parlamento adesso”.

Non devo pensarci più molto per darmi una risposta. Mi sovviene il colore politico della Regione, e lo confronto con quello del Comune di Buccinasco. Les jeux sont faits, rien ne va plus. Non so per Voi, ma per me è più chiaro, ovvero bianco di un foglio da disegno intonso della Fabriano.

Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail  info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su Facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.