Social contro Trump
Brutta giornata per il tycoon. Il New York Post pubblica email del figlio di Biden. I social le bloccano. Bloccano l’account della sua addetta stampa e scoprono account di suoi fake supporter. Difficile i navigatori perdonino.
La Redazione
Non sono, come il titolo potrebbe far pensare, i navigatori dei social ad aver indispettito Trump, ma proprio i due maggiori social. Facebook e Twitter hanno cancellato il post del New York Post, su alcune mail di Hunter Biden, il figlio di Joe Biden. La motivazione: notizie non verificate.
Ira di Trump: “Terribile che abbiano smontato la storia che è una ‘pistola fumante’ contro Joe Biden e suo figlio Hunter. E’ solo l’inizio per loro non c’è niente di peggio di un politico corrotto”. Da che pulpito viene la predica: verrebbe di commentare. Ma tanto si sa: a gridare più forte di tutti “al ladro” è sempre il ladro.
E come se non bastasse, Twitter, il social preferito da Trump, ha bloccato l’account della portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, che aveva postato l’articolo “non verificato”. Proteste del tycoon che poi si è azzittito allorchè i social hanno scoperto e sospeso una serie di account fake di falsi supporter del presidente statunitense. Uno strumento truffaldino della campagna elettorale.
Dev’essere stata proprio una brutta giornata: si ordisce una trappola e salta, infilando peraltro una brutta figura nel web, dove la sua portavoce viene bloccata e, dulcis in fundo, i supporter fake (o parte di essi) scoperti. Sbaglieremo, ma per noi si è giocato il web. Certo, chi lo ama aldilà di ogni ragionevole dubbio, continuerà ad amare il razzista, il guascone, l’odiatore seriale. Ma il gap aumenta irreversibilmente ogni giorno si più. Almeno sino ad ora. Le campagne elettorali ovunque, ma in Usa più che altrove stante il sistema elettorale, riservano strane sorprese.
Mancano ancora 20 giorni, Tutto potrebbe accadere.
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