Ultim’ora: l’Onu sospende la Russia dal Consiglio per i diritti umani
Dopo due condanne dell’invasione con 141 e 140 voti a favore arriva l’espulsione con 93 voti
Gianvito Pugliese
Oggì l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha sospeso la Russia dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite per segnalazioni di “violazioni e abusi gravi e sistematici dei diritti umani” da parte dell’invasione delle truppe russe in Ucraina.
L’espulsione proposta dagli Stati Uniti ha totalizzato 93 voti a favore, 24 contrari e 58 astenuti. Per sospendere la Russia dal consiglio (che èf ormato da 47 membri) era necessaria una maggioranza di due terzi dei membri votanti. Le astensioni non entrano nel conteggio.
Le sospensioni sono rarissime La Libia fu sospesa nel 2011 per violenze contro i manifestanti. Governava Muammar Gheddafi.
La risoluzione oggi adottata esprime “grave preoccupazione per i diritti umani e la crisi umanitaria in corso in Ucraina”.
La Russia aveva minacciato i votanti che un sì o un’astensione sarebbe stata interpretata come un “gesto ostile“, con conseguenze per i rapporti bilaterali.
Certo la Russia è pur sempre una potenza nucleare e la valigetta in mano a Putin fa tremare per il futuro dell’umanità, ma le odierne dichiarazioni di Medvedev che svelano il disegno di Putin di sedersi a capo di Eurasia aperta, governando da Lisbona a Vladivostok, fuga ogni dubbio sulla salute mentale post Covid del soggetto. E per il mondo non è una notizia positiva.
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