Ultim’ora: violato dalla Russia il corridoio umanitario di Mariupol

Bombardamenti ad Odessa e Mikolaiv vanificano ancora una volta l’iniziatica del corridoio umanitario della Croce rossa internazionale a Mariupol

Gianvito Pugliese

Gli attacchi russi hanno, anzitutto, distrutto una raffineria di petrolio nella regione centrale di Poltava, prima di rivolgersi e colpire infrastrutture definite “critiche”, probabilmente impianti petroliferi, vicino alla città portuale di Odessa.

Le forze russe hanno attaccato Odessa, la base principale della marina ucraina, insieme ad altri porti ucraini del Mar Nero come Mariupol e Mykolaiv. Se conquistata, Odessa, darebbe alla Russia un corridoio terrestre dalla Crimea alla Transnistria, una provincia separatista di lingua russa della Moldova che ospita un ampio dispiegamento di truppe russe.

Kremenchuk, a sud-est di Kiev che si affaccia sul fiume Dnipro, aveva l’unica raffineria di petrolio dell’Ucraina ancora completamente funzionante.

Dmytro Lunin, governatore della regione di Poltava, ha dichiarato che ieri la raffineria è stata distrutta dai russi con un attacco missilistico: “L’incendio nella raffineria è stato estinto, ma la struttura è stata completamente distrutta e non può più funzionare“. L’impianto raffinava 3,2 milioni di tonnellate di petrolio all’anno. La sua distruzione è quasi certamente un duro colpo per la resistenza dell’Ucraina.

Diversi razzi hanno colpito anche Mykolaiv, fa sapere il ministero degli interni ucraino.

Vladyslav Nazarov, un ufficiale del comando operativo meridionale dell’Ucraina, ha parlato di un attacco missilistico su: “Infrastrutture critiche. Tutti i sistemi e le strutture pertinenti stanno funzionando … Non sono state segnalate vittime”.

Gennadiy Trukhanov, sindaco di Odesa, in televisione: “la situazione è sotto controllo. Case, infrastrutture civili, tetti hanno subito danni.

Vika, una residente locale che ha chiesto l’anonimato: “C’era del fumo, i bambini erano in preda al panico, le finestre sono state sfondate… è stato terrificante”.

La Russia nega di aver attaccato i civili. Ma arrivano notizie di fatti accertati totalmente diversi. Ne parleremo in un articolo successivo.

Ovviamente bombardamenti nei pressi del corridoio umanitario concordato tra la Russia e la Croce Rossa internazionale, rallentano fino quasi a fermare ancora una volta l’evacuazione della popolazione civile di Mariupol in gran parte trasformata in macerie dai bombardamenti russi dal cielo, da terra e da mare.

Ma nel frattempo arrivano notizie positive per l’Ucraina dagli Usa e dalla Gran Bretagna. I primi forniranno all’esercito ucraino carri armati russi, che i militari ucraini sono addestrati a pilotare, mentre i secondi forniranno ad Odessa, Maripul e le altre città costiere dell’Ucraina sistemi missilistici in grado di affondare navi militari ostili. Continua ad essere lacunosa la difesa dal cielo da cui piovono bombe a ripetizione. Ma la strada giusta di mezzi militari idonei a difendersi è stata intrapresa e speriamo venga presto estesa.

Duciamolo, non per essere guerrafondai, come i putiniani ci definiranno ora, anche se è ridicolo che loro possano accusare altri, e come il bue che dice cornuto all’asino, ma per permettere agli ucraini do i potersi difendere adeguatamente dagli invasori e dai criminali di guerra rei di repellenti azioni nei confronti dei civili, a cominciare da donne e bambini.

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