Ventotto chef cucinano per mille persone in difficoltà.

Iniziativa a Torino del Bancoa Alimentare del Piemonte.

La redazione

Quest’anno non si è tenuta, causa Covid, la tradizionale “cena dei mille”, offerta nei giorni di Natale a famiglie indigenti.

E’ stata sostituita con questa bella iniziativa di solidarietà, promossa dal Bancoa Alimentare e sostenuta dalla diocesi di Torino. Lo stesso arcivescovo, Cesare Nosiglia, vestirà i panni del rider e porterà la cena alle famiglie ospitate in un palazzo delle suore Albertine in Via Carrera, che accoglie temporaneamente famiglie sottoposte a sfratto esecutivo per morosità incolpevole.

I pasti verranno consegnati in pacchi contenenti anche una bottiglia di vino, un sacchetto di gianduiotti, uno di ovetti, e una mini-colomba, un pacchetto di caffè, un libro regalato da vari editori locali, una piantina di fiori e una tovaglietta. Qui sotto alcuni di quei pacchi-dono.

I numeri: ventotto i ristoranti ognuno hanno preparato stamane 40 pasti di tre portate ciascuno (primo, secondo e dessert). Ne beneficeranno 1.120 persone, per un totale di 3.360 piatti.

La qualità: sono previsti piatti quali lasagne vegetariane, cannelloni di magro, timballi di riso con verdure primaverili, frittate di erbe spontanee, rabaton (gnocchi vegetali) con ortiche, la zuppa di enkir (un antico cereale) con carciofi al pesto, interpretazioni della parmigiana di melanzane o della torta pasqualina. Previsto anche pesce, evitata la carne per rispetto della tradizione religiosa di qualsiasi culto.

Francamente ci piacerebbe scrivere più spesso di iniziative come questa e non dover riferire tanto spesso di fatti negativi.

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