Vice ministro Rixi (Lega): “Nessuno tocchi la Guardia costiera…
,,,,nessuno ha detto di non soccorrere le persone in mare”
Gianvito Pugliese
Crescono a dismisura sul naufragio. a pochi metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro, nel Crotonese (Calabria), le polemiche sul ritardo, o meglio. sui mancati soccorsi. Cresce, infatti, il bilancio ancora in probabile aumento esponenziale delle vittime. Mentre stavo scrivendo questo pezzo è stato restituito dal mare il cadavere di un altro bimbo. Le vittime recuperate salgono, dunque, a 69 tra cui 15 bambine/i. I sommozzatori della Guardia di Finanza cercano i dispersi che il centro di coordinamento dei soccorsi, stima tra 27 ed i 47.
A fronte di una indifferenza della politica “che conta”, del tutto assente da Cutro, probabilmente per timore della contestazione popolare, a Cutro ed al palazzetto dello sport di Crotone si registra la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha esplicitamente chiesto di essere lasciato solo per poter pregare su quelle bare alla vista delle quali il nostro Paese non ha del tutto -probabilmente sto minimizzando- la coscienza a posto. L’esempio del Capo dello stato, che per la prima volta è andato dove è accaduto un naufragio di migranti, chiaramente, per supplire alla viltà ed indifferenza diffusa della politica “che conta”, è stato seguito solo dalla neoeletta segretaria del Pd Elly Schlein alla guida di una delegazione dem, di cui ho già riferito.
Ovvio il timore della contestazione dal momento che dalla spiaggia di Steccato di Cutro i pescatori del luogo sono stati i primi ed unici a buttarsi a mare a mani nude (senza neanche un salvagente) per salvare quanti più possibile. Lo faranno anche alcuni dei carabinieri che sono stati i primi rappresentanti dello stato ad arrivare, purtroppo a tragedia avvenuta e consumata.
Il presidente della Repubblica, che dopo la visita alle salme nel palazzetto dello sport di Crotone ha fatto visita ai superstiti ricoverati nell’ospedale, è stato accolto dalla popolazione crotonese con la consueta ovazione di popolo. La sua presenza per un giorno ha attenuato la polemica, che è riesplosa in merito alle responsabilità per il malfunzionamento della macchina dei soccorsi.
La Procura di Crotone ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, e si chiede, sostiene Rai News 24: “Perché non è stato lanciato il segnale Sos? Si potevano salvare i migranti? Cosa non ha funzionato nella comunicazione tra Frontex, la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto”? Si prevede che le indagini decolleranno da Lunedì, allorché Giuseppe Capoccia, Procuratore Capo di Crotone, sarà tornato in sede. Occorre, infatti, che si accerti con urgenza: “Quali siano state le decisioni prese dopo la segnalazione di Frontex delle 23.03 di sabato 25, di un barcone a 40 miglia dalla costa calabrese... e se vi siano state falle penalmente rilevanti nella catena dei soccorsi“.
In tutto questo tra le gaffe di Piantedosi, l’imbarazzante silenzio della Meloni, gli insulti di Salvini a chi mette in dubbio l’operato della macchina dei soccorsi, si è inserito Edoardo Rixi, leghista vice ministro alle infrastrutture e trasporti che da Palermo dichiara ai media: “Nessuno tocchi la Guardia costiera, nessuno ha detto di non soccorrere le persone in mare … Io sono per fare chiarezza, ma non mi piace che qualcuno metta in discussione le forze di soccorso italiane, che non dipendono dalla politica perché sono soccorritori in mare a prescindere. Se il problema è chi fa il ministro o il viceministro ne possiamo parlare, ma nessuno tocchi la Guardia costiera perché metteremmo in discussione un corpo che è ammirato a livello mondiale e vorrei venisse ammirato anche da questo Paese … Anche se un politico avesse detto di fare cose che non dovevano fare loro avrebbero continuato a fare il proprio dovere, come hanno sempre fatto sotto qualsiasi governo” .
E prosegue: “La nostra Guardia costiera è quella che a livello mondiale, negli ultimi venti anni, ha salvato più persone. Per quanto riguarda questo episodio ovviamente abbiamo chiesto chiarezza e stiamo visionando tutti i resoconti. Però una cosa è parlare a livello politico, un’altra è accusare corpi dello Stato di non fare il proprio dovere… Le regole di ingaggio le determina l’Europa e sono uguali per tutti i salvataggi. Bisogna sempre fare luce e fare indagini interne su qualsiasi cosa. Ma nessuno ha detto di non soccorrere persone in mare. Io in montagna ho salvato delle persone, mentre c’è chi parla sui giornali e che in vita sua non è andato mai a salvare nessuno”.
Riferendosi alle parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi subito dopo il naufragio dei migranti a Cutro che hanno sollevato polemiche, Rixi ha aggiunto che il ministro Piantedosi gode “della massima fiducia”: “È un prefetto e parla da prefetto, se fosse un politico parlerebbe da politico. Dall’inizio dell’anno abbiamo salvato più gente di tutte le altre nazioni del Mediterraneo messe insieme. Anche su questa situazione, la Grecia non è intervenuta per 4 giorni. Le segnalazioni sono state fatte, così come sono state fatte all’Italia e l’Italia ha provato a intervenire”.
Due semplici osservazioni. La Grecia ed i suoi governanti si sono comportati per 4 giorni da criminali non intervenendo? E questo autorizza l’Italia a fare altrettanto? Ha provato ad intervenire dopo la tragedia? A far che?
Preciso al Viceministro, che ho titolo a parlare, giusta sua selezione degli autorizzati. Io non ho fatto salvataggi in montagna, non so neanche sciare, ma soccorsi in mare parecchi ed anche in condizioni di mare proibitivo. Per pescare o per una gita, esco solo con mare piatto come l’olio, ma se c’è qualcuno in pericolo il metro cambia. Visto il disprezzo ostentato dal vice ministro per i “non salvatori” che fanno domande, com’è loro dovere, avevo da precisarglielo.
Poi, direbbe un suo leader alleato, signor vice ministro: “mi consenta”. Lei è un economista (laureato alla Bocconi) ed anche “cultore della materia” (l’equipollente della vecchia libera docenza) di storia delle dottrine economiche all’Università di Genova. Un curriculum di tutto rispetto. Da economista alcune materie giuridiche dovrebbe averle studiate.
Peccato non abbia cognizione o memoria del più vecchio ed autorevole detto in diritto: “Escusatio non petita, accusatio manifesta”, traduce Treccani “scusa non richiesta, accusa manifesta“. Se si risparmiava questa difesa d’ufficio della guardia costiera, che è la fotocopia di quanto già detto, con maggiore veemenza (un fatto caratteriale) dal suo Ministro e leader Matteo Salvini e non si scusava di certe accuse, autoaccusandosi, di cose che magari non ha fatto, ma non può sapere se non le hanno fatte altri, al di sopra o al di sotto di lei, nella catena di comando
Se ci sono tanti, troppi morti e Frontex e Guardia di Finanza dicono di aver avvisato la Guardia costiera, nascondersi dietro il “non sapevamo niente” non si è credibili. Ed è logico e conseguenziale che ci si chieda: “Se si sente la necessità di non dire tutta la verità, e ci sono evidenti omissis vari, cosa c’è sotto“? E ci sono troppi maligni, soprattutto tra i Colleghi cronisti od opinionisti, sono d’accordo, ma non tutti sono smemorati ed ingenui (o creduloni) come in genere il corpo elettorale, per cui la crisi aperta da Salvini, appena nominato o insediato (non ricordo) il Cdm del governo Meloni, della coesa maggioranza di destra-centro, perché fosse sottratta la competenza sui porti e sulla guardia costiera a Sebastiano Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, ed attribuita a lui, qualcosa deve pure significare, o no? Era per passare dalle moto d’acqua della polizia di stato agli inaffondabili della Guardia costiera? Mi sembra improbabile.
Lo so è facile e forse anche grossolana ironia, soprattutto la chiusura, ma negare l’evidente in buona sostanza è la stessa cosa d’insultare l’intelligenza di chi legge. E l’insultato ha il sacrosanto diritto di replicare. Siamo ancora in democrazia, mi pare?
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