Violenza virtuale: il primo stupro di gruppo nel metaverso scuote l’Inghilterra
La polizia apre un’indagine su un atroce atto psicologico, sottolineando la gravità della violenza seppure virtuale
Rocco Michele Renna
Nell’oscuro panorama della realtà virtuale, un atroce incidente ha gettato l’Inghilterra nell’occhio del ciclone, aprendo la discussione su un nuovo fronte di violenza: lo stupro virtuale. Una giovane di appena 16 anni è stata circondata e abusata da avatars maschili nel metaverso, portando la polizia a condurre la prima indagine di questo genere nel Regno Unito.
L’orribile episodio si è svolto mentre la vittima indossava un visore per immergersi nella realtà aumentata, uno strumento che avrebbe dovuto offrire un rifugio sicuro dalla dura realtà quotidiana. Invece, è diventato il palcoscenico di un trauma psicologico che non può essere sottovalutato.
Nonostante la giovane non abbia riportato danni fisici evidenti, è chiaro che la sua esperienza virtuale ha avuto effetti devastanti sul suo benessere psicologico. Le autorità coinvolte nell’indagine stanno prendendo sul serio l’idea che il danno inflitto possa essere paragonabile a quello subito da donne vittime di violenza fisica. Il Ministro dell’Interno britannico, James Cleverly, ha dichiarato con fermezza che ignorare questo incidente equivarrebbe a minimizzare l’impatto della violenza virtuale.
Cleverly ha sottolineato come i mondi virtuali, come il metaverso, possano risultare incredibilmente realistici e coinvolgenti. Il rischio di banalizzare tali episodi mina la validità delle esperienze virtuali e mette in luce la necessità di norme più stringenti e azioni concrete per prevenire futuri atti simili.
Questo non è il primo caso di violenza virtuale nel metaverso. Nel 2022, la ricercatrice Nina Jane Patel ha denunciato di essere stata molestata sessualmente da avatars maschili all’interno del metaverso Horizon di Meta. I rapporti della polizia britannica indicano che le segnalazioni di crimini sessuali in ambito di realtà virtuale e aumentata sono in aumento, sottolineando l’urgenza di affrontare il problema a livello globale.
Il metaverso, che promette di essere un luogo di connessione e interazione, deve ora confrontarsi con la sua oscura controparte. È imperativo che le autorità adottino misure efficaci per proteggere gli utenti e garantire che la realtà virtuale sia un ambiente sicuro, lontano da ogni forma di violenza. Ignorare questa sfida equivale a tradire coloro che cercano solamente di vivere una vita digitale senza timori né traumi.
Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Le email del quotidiano: direttore@lavocenews.it o info@lavocenews.it.