Von der Leyen l’Ue sfidata dalla Polonia
E conferma che l’Unione europea non è disposta a sopportare
La redazione
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea: ” Noi siamo preoccupati per la recente sentenza della Corte costituzionale polacca. La Commissione europea sta valutando attentamente questa sentenza e posso però già dirvi oggi che sono fortemente preoccupata perché mette in discussione la base della Ue e costituisce una sfida diretta all’unità degli ordinamenti giuridici europei. Il destino della Polonia è l’Europa. La Commissione europea agirà. Le opzioni sono ben conosciute: le procedure di infrazione, il meccanismo di condizionalità ed altri strumenti finanziari. E l’articolo 7, uno strumento potente su cui dobbiamo tornare. Questa situazione deve essere risolta e lo sarà”.
Il premier polacco Mateusz Morawiecki ha replicato: ” Per noi è una scelta di civiltà l’integrazione europea, noi siamo qui, questo è il nostro posto e non andiamo da nessuna parte, vogliamo che l’Europa ridiventi forte, ambiziosa e coraggiosa. Troppo spesso abbiamo a che fare con un’Europa dei doppi standard. Non dobbiamo lottare uni contro altri. Non dobbiamo cercare colpevoli dove non ci sono. La Polonia è attaccata in modo parziale e ingiustificato. Le regole del gioco devono essere uguali per tutti. Non è ammissibile che si parli di sanzioni. Respingo la lingua delle minacce e del ricatto. L’Ue è una grande conquista dei paesi europei ed è una forte alleanza economica, politica e sociale ed è organizzazione più forte meglio sviluppata della storia, però la Ue non è uno Stato, lo sono invece gli stati membri della Ue. Gli stati sono quelli che rimangono sovrani al di sopra dei Trattati. Nei trattati abbiamo concesso alcune competenze alla Ue ma non tutte, le competenze della Ue hanno dei limiti, non si può più tacere, diciamo no al centralismo europeo”.
E mentre Logar Anze, ministro degli esteri sloveno, difende il primato del diritto europeo ma auspica il dialogo: “L’Unione europea è un’unione basata sui diritti e il suo diritto comunitario ne è il fondamento. Senza il primato dell’applicazione del diritto comunitario, esso varierebbe da Stato a Stato distruggendo così la par condicio del mercato interno. Il diritto comunitario costituisce la base per la nostra coesistenza in una casa comune europea. Noi siamo a favore di un dialogo costruttivo e speriamo cosi di giungere ad una posizione di convergenza”, il presidente del gruppo del Ppe Manfred Weber appare più deciso, riferendosi al premier polacco afferma: “La Polaexit non è il suo obiettivo, ma chi rifiuta il primato della Ue e chi rifiuta l’indipendenza dei giudici di fatto si defila dalla Ue e rifiutando tutto questo voi vi avvicinate alla Polaexit. Lei Morawiecki deve scegliere, non ci sono europei positivi e negativi, lei spacca la Ue, la indebolisce. Con questa impostazione non andiamo da nessuna parte anzi lei sta facendo il gioco di Putin quindi la smetta per cortesia”.
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