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Il Riformista: “La manovra di Meloni demolita dall’Upb: Giorgetti colpito e affondato”

Gianvito Pugliese

Mi sono chiesto quale sia stata la reazione della Meloni nel leggere l’articolo del Collega Giulio Bassetti su Il Riformista, il cui titolo ho integralmente riportato nell’occhiello qui sopra.

Già non era una bella giornata. Euronews, il giornale che esprime l’anima ed il modo di pensare dell’Unione Europea, aveva appena fatto le pulci alla Meloni sul presidenzialismo, attaccando, con la verve che gli è propria, la dichiarazione che non si sarebbe dimessa in caso di referendum bocciato.

Bastava ed avanzava per essersi rovinata la giornata e arriva Bassetti con il carico da 11, la notizia che l’ organismo indipendente UPB-Ufficio parlamentare di bilancio, non solo aveva totalmente demolito da manovra che la stessa Meloni aveva vantato, come la migliore di sempre, ma ironia della sorte proseguiva definendo “Giorgetti: colpito e affondato”.

Baffetti, ma lei lo fa apposta, vuol far venire l’orticaria al/alla (scelga Lei) Presidente del Consiglio? Ma come, proprio alla Meloni che urlava con quanto fiato aveva in corpo, i maligni dicono “troppo”, che le navi delle Ong, ree di salvare vite umane nel Mediterraneo, dovevano essere affondate a cannonate, lei dice che il suo ministro delle finanze viene colpito ed affondato. Ma che fa ironizza o mette in atto la legge del contrappasso?

Io non ho più, da oltre un anno, informazioni di prima mano da Palazzo Chigi, e dunque non so come abbia reagito Giorgia, ammesso che non le abbiano nascosto, per star tranquilli, le due notizie ed i giornali che le riportavano.

Il Riformista non fa sconti e scrive di “critiche dure, che vanno dritte al punto, espresse dall’Upb durante l’audizione sulla legge finanziaria davanti alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato” E sul ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha aggiunto “che nel suo intervento ha cercato di replicare alle osservazioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio. A dire il vero con poca incisività“.

Non pago, Il Riformista chiarisce: “Difficile ribattere di fronte a un quadro così negativo, come quello descritto dall’Autorità dei conti pubblici. Lilia Cavallari, presidente dell’Upb, smonta pezzo per pezzo il ddl di Bilancio per il 2024 nella memoria presentata alle commissioni riunite e nel suo intervento durante l’audizione a Montecitorio. Dalla sanità al taglio del cuneo fiscale. Fino ai tagli al fondo per le persone con disabilità“. E come se non bastasse precisa trattarsi di “una sostanziale bocciatura delle misure cardine della manovra per il 2024, peraltro pubblicizzate con molta enfasi dalla stessa premier Meloni nel corso del suo ultimo video de “Gli Appunti di Giorgia”. Un elenco di presunti obiettivi raggiunti e slogan altisonanti, puntualmente smentiti dai tecnici dell’Upb“.

A dirla tutta la Meloni non avrebbe bisogno per dimettersi di attendere la bocciatura del referendum, che do per certa, attesa la stragrande maggioranza di forze contrarie al presidenzialismo, basta ed avanza la figura meschina fatta in Parlamento, dianzi descritta, per dimettersi senza indugio alcuno. Dopo di che uno che ha dignità si va a nascondere e si da a vita privata. Ma, ovviamente, tanto non succederà e più saranno le figuracce più aumenteranno di numero e di lunghezza e diametro i chiodi usati per rimanere appiccicata alla poltrona. Se la goda, finché dura.

L’organismo parlamentare indipendente incaricato di vigilare sulle politiche di finanza pubblica del governo, dichiara pubblicamente che “la manovra appare improntata a un’ottica di breve periodo“… “in una situazione soggetta a rischi di natura interna e soprattutto internazionale” dal momento che “l’utilizzo dello spazio di bilancio disponibile espone al rischio di non disporre di risorse sufficienti per sostenere l’economia in caso di deterioramento delle condizioni cicliche o in caso di eventi eccezionali“. Insomma siamo su una nave che rischia di affrontare una tempesta epocale il cui Capitano ha svenduto salvagenti e scialuppe e non ha più mezzi di salvataggio disponibili.

Ma la cosa peggiore, “la batosta più clamorosa assestata” la chiama il Riformista, è l’analisi dell’Upb sul taglio del cuneo fiscale, visto che “la misura più rilevante della manovraè finanziata temporaneamente in deficit”. Conseguentemente “una eventuale ulteriore estensione richiederà l’individuazione di misure di copertura strutturali”.

E se non bastasse, per come è strutturato il taglio del cuneo “rischia di mettere in difficoltà anche chi dichiara un solo euro in più rispetto alla fascia di reddito dei 35mila euro all’anno lordi“. E l’effetto distorsivo dello “sconto per fasce e non per scaglioni”, da cui discendono “perdite significative al superamento delle due soglie di reddito entro le quali è definita“. E l’Upb aggiunge: “Nell’eventualità di ulteriori proroghe vi sarebbe un forte disincentivo al lavoro e si renderebbe più complesso il raggiungimento degli accordi di rinnovo contrattuale”. In sostanza secondo il report dell’Ufficio parlamentare di bilancio ci prepariamo alla disoccupazione di massa a gogò.

E le critiche non si fermano qui, ma proseguono sull’incertezza o degli interventi sull’Irpef e della deduzione per le aziende che fanno nuove assunzioni, affidati a provvedimenti tampone e non strutturali.

Ed arriva la ciliegina sulla torta: la sanità, al centro dell’attacco delle opposizioni da settimane. Per l’Upb, i fondi per il servizio sanitario nazionale per il 2024 non potrebbero essere sufficienti a coprire le spese. E se non bastasse insufficienti anche “in relazione alle carenze di personale e all’impatto di eventuali nuove pressioni dei prezzi dei beni energetici sul settore sanitario“.

E mentre Giorgetti tenta una pietosa difesa: “È stato un lavoro niente affatto facile, ma ritengo che sia stato fatto il meglio possibile”, la presidente Cavallari focalizza l’attenzione sull’attuazione del Pnrr: “Si fanno più evidenti le criticità legate all’integrale utilizzo dei fondi del Piano”. Preoccupanti per l’Upb anche il debito e la crescita

Per non parlare dei fondi per i disabili, dove il governo, secondo il commento de Il Riformista, si esercita al gioco delle tre carte. Fu creato con il ddl della legge di bilancio il “Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità” che sostituiva i quattro finanziamenti precedenti. Ma “la dotazione complessiva del nuovo Fondo è, tuttavia, inferiore al valore complessivo delle risorse disponibili nei fondi eliminati”, spiega l’Upb nella sua relazione, che aggiunge il pericolo per le pensioni ed i fumosi bonus asili nido.

Mai vista prima una totale bocciatura della manovra per la legge di bilancio in cui di positivo non si trova nulla se non negli Appunti di Giorgia, che assomigliano ogni giorno di più a film di fantascienza, senza nessun aggancio con la realtà.

Viva l’Italia e la incredibile sopportazione, al limite dello stoicismo, da parte degli italiani.

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