Inflazione in crescita

Analisi dei prezzi nel “carrello della spesa” e impatto sulla famiglia italiana. Istat rileva un aumento nei costi dei beni essenziali mentre l’Ufficio studi della Cgia evidenzia un impatto significativo sulle famiglie e le piccole attività commerciali.

Rocco Michele Renna

Gennaio ha visto un leggero aumento nei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, comunemente noti come il “carrello della spesa“. L’Istat, nelle sue stime preliminari, riporta un incremento da +5,3% a +5,4% su base tendenziale. Al contempo, i prodotti ad alta frequenza d’acquisto hanno rallentato, passando da +4,4% a +3,6%. L’inflazione acquisita per il 2024 è stimata dallo stesso ente a +0,3% per l’indice generale e +0,9% per la componente di fondo.

Nel dettaglio, “l’inflazione di fondo“, escludendo energetici e alimentari freschi, ha registrato una decelerazione da +3,1% a +2,8% a gennaio. Mentre i beni energetici da +3,4% a +3,1%. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca, Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i Paesi dell’Unione Europea, ingl. Harmonised Index of Consumer Prices) ha mostrato una diminuzione mensile dell’1,1% a causa dei saldi invernali, ma ha registrato un aumento annuale dello 0,9%.

Il commento dell’Istat (Istituto nazionale di statistica) sottolinea un lieve rimbalzo dell’inflazione a gennaio, salendo all’0,8% rispetto allo 0,6% di dicembre 2023. Questo aumento è attribuito al comportamento dei prezzi dei beni energetici regolamentati, con una flessione attenuata dovuta a effetti statistici rispetto a gennaio 2023. Tensioni persistenti sui prezzi dei beni alimentari non lavorati contribuiscono anche all’accelerazione del “carrello della spesa” (+5,4%). L’inflazione di fondo si attesta al +2,8%, in calo rispetto al +3,1% del mese precedente.

L’Ufficio studi della Cgia (Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato) analizza i rincari più significativi che hanno interessato i biglietti aerei, le bollette e i prodotti alimentari. Nel biennio 2021-2023, l’inflazione ha registrato un aumento del +14,2%, portando la spesa media delle famiglie italiane a salire di 4.039 euro. Questo aumento mensile medio di 337 euro ha colpito particolarmente i biglietti aerei, le bollette di luce e gas, e i prodotti alimentari.

Le famiglie più fragili economicamente sono state le più colpite, subendo una perdita di potere d’acquisto che non si verificava da almeno 25 anni. Questa situazione ha avuto un impatto negativo anche sulle piccole attività commerciali, con vendite in diminuzione e il numero di negozi chiusi in costante aumento.

Nonostante la prospettiva di un rallentamento dell’inflazione nel 2024, persistono dubbi e incertezze, soprattutto legate alle situazioni di crisi in Medio Oriente e in Ucraina. L’Ufficio studi della Cgia avverte che, se tali situazioni peggiorassero ulteriormente, l’aumento dell’inflazione potrebbe superare le previsioni del 2%.

Analizzando nel dettaglio le voci di spesa, si evidenzia un aumento significativo nei prezzi di biglietti aerei, bollette energetiche, e prodotti alimentari, mentre alcune categorie come elettronica e libri hanno subito riduzioni di prezzo.

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