A Natale Italia zona rossa

Dal vertice di ieri è emerso questo orientamento.

GP

Abbiamo seguito la riunione di l’altro ieri e ne abbiamo riferito ai nostri lettori.

L’orientamento non era unanime. Si registravano dissensi soprattutto da parte dei governatori di regioni cosiddette virtuose, quelle dove la diffusione del virus risulta contenuta.

Ma una decisione, magari con qualche piccolo compromesso andava raggiunta ed ecco quanto siamo in grado di anticipare sulle imminenti decisioni relative alle vacanze natalizie.

Dal 24 dicembre al 6 gennaio l’Italia sarà zona rossa nei giorni festivi e prefestivi e zona arancione nei giorni lavorativi. In sostanza il ricordo delle conseguenze del “liberi tutti” ferragostano, che ha scatenato una seconda ondata non più contenuta in alcune regioni, ma equamente diffusa su tutto il territorio nazionale, spinge a guardare alle giornate festive come al più grave pericolo di diffusione.

Ne conseguono norme ritenute adeguate dai più, e sproporzionate da qualcuno. Unica attenuazione sulle proposte: si potrà uscire dal territorio dei piccoli Comuni sotto i 5mila abitanti, entro un raggio di 30 chilometri. E’ quanto il governo avrebbe comunicato alle Regioni. Fanno eccezione i Comuni capoluogo dove non ci si potrà recare anche se compresi nel raggio dei 30 chilometri.

Novità assoluta la cosiddetta deroga “nei due commensali”. Sia nei giorni festivi e prefestivi, che in quelli feriali di questo periodo “natalizio” sarà consentito di effettuare visite nelle abitazioni private a massimo due non conviventi. Esclusi dal conteggio gli under 14, i cui spostamenti saranno quindi consentiti. Resta comunque per tutti il divieto di spostamenti tra regioni.

Il nuovo decreto legge Covid, per disporre le restrizioni nel periodo natalizio, come sopra indicato, sarà esaminato dal Consiglio dei ministri già convocato per le 18 di oggi.

Oggi Vincenzo De Luca, governatore della Campania, nella sua consueta diretta Facebook ha dichiarato di essere prono a varare norme locali maggiormente restrittive, vietando -ove dal governo permessi- gli spostamenti anche da Comuni con meno di 5mila abitanti.

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