Biden: “Russia pronta ad attaccare Ucraina” Nato è a fianco di Kiev e reagirà
Pronte pesanti sanzioni in caso di invasione. La Russia avrà più danni, che vantaggi e Putin ne uscirà sconfitto
Gianvito Pugliese
Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, durante la conferenza stampa alla Casa Bianca seguita alla telefonata con i leader atlantici: “Crediamo che le truppe russe nei prossimi giorni possano attaccare l’Ucraina, anche la capitale Kiev. La Russia cerca pretesti per attaccare l’Ucraina, noi non dobbiamo commettere errori. In questo caso credo che la Russia abbia deciso di attaccare”.
“Gli Stati Uniti sono pronti a difendere ogni centimetro dei territorio della Nato. Teniamo aperti i canali umanitari e di sostegno finanziario all’Ucraina. Insieme agli alleati Nato sosterremo i cittadini ucraini e in caso di invasione imporremo pesanti sanzioni alla Russia. Un attacco russo sarebbe un vero disastro. C’è accordo con gli alleati anche sulle sanzioni, seppure con piccolissime differenze”.
Il segnale dell’invasione, secondo osservatori internazionali, è l’invito dei separatisti filo-russi, sostenuti da Mosca, ai civili di lasciare le regioni separatiste sugli autobus.
Putin è di fronte ad un bivio, o accettare le proposte della Nato sulla riduzione degli armamenti, che gli darebbe una discreta vittoria, dal momento che i missili attualmente puntati verso Mosca dai confini degli ex Paesi del Patto di Varsavia, ora Nato, verrebbero smantellati, o imbarcarsi nell’invasione dell’Ucraina, sicuramente vincente per le forze russe, ma facendo pagare alla Russia in termini di sanzioni un costo mai visto in precedenza. Il ricatto del gas non gli è riuscito. Biden rifiuta di parlargli. Al momento ha ottenuto solo di far parlare di se dalla stampa internazionale e le visite di alcuni leader europei. Ma ha tirato troppo la corda nelle trattative e si è ritrovato con una corda spezzata tra le mani. Ha incassato il ceffone del rifiuto-disprezzo del suo omologo statunitense a parlargli ulteriormente e non è riuscito nell’intento di rompere l’asse occidentale, pur avendoci provato e riprovato, con scarsissimi risultati.
Unico risultato essersi impegnato con la Cina a sostenerla per Taiwan. Davvero poco o niente, o peggio impegni non ripagati. La Cina tace sulla crisi russo-ucraina.
Ora deve uscire dal cul de sac in cui si è cacciato mani e piedi. Cosa farà? Con un personaggio così, impossibile fare previsioni serie.
L’argomento merita certamente un ulteriore approfondimento ed un costante aggiornamento.
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