Colleferro: i fratelli Bianchi “non abbiamo toccato Willy”

Arrestati insieme a Francesco Belleggia, 23 anni, Mario Pincarelli, 22 anni, negano ogni addebito.

GP

I fratelli Marco e Gabriele Bianchi, durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte hanno negato ogni addebito, sostenendo di non averlo toccato: “Respingiamo ogni accusa. Siamo intervenuti per dividere, abbiamo visto un parapiglia e siamo arrivati”.

Avvisati -da non si sa ancora chi- della rissa, i due fratelli Bianchi -di 24 e 25 anni- si sarebbero precipitati sul luogo, ma è poco credibile che l’abbiano fatto per contrastare le azioni violente dei loro amici Francesco Belleggia, 23 anni e Mario Pincarelli, 22 anni. Praticavano, sembra, tutti arti marziali estreme, di quelle pericolosissime anche sul ring. Ne ha scritto la Collega Cinzia Montedoro ieri quì.

Francamente, a prescindere dalla innocenza o meno dei due fratelli, quello che mi desta meraviglia e la qualificazione dell’omicidio come preterintenzionale e non volontario. Ai praticanti le arti marziali, qualsiasi istruttore, anche il più scalcinato, insegnava subito che l’atleta è come se girasse armato. Le eventuali lesioni, provocate in uno scontro fisico, sarebbero state aggravate dalla condizione soggettiva della pratica di arti marziali.

Vero che in questa nostra folle società si è passati da arti finalizzate esclusivamente alla difesa personale, ad attività estremamente aggressive, anche a livello agonistico, che arti non dovrebbero essere definite. Che fine hanno fatto gli insegnamenti e le lezioni di autocontrollo propedeutiche all’insegnamento della tecnica dei colpi. A noi, i maestri, quelli veri, insegnavano così. Certo, sono sempre esistiti i combattimenti clandestini per scommettitori al di fuori della legalità al pari degli incontri che si svolgevano. Ora questi cani rabbiosi ce li ritroviamo agli angoli di qualsiasi strada, a svernare nei bar, nelle discoteche, nei ristoranti, pronti ad aggredirti per uno sguardo non gradito.. Stanno diventando i padroni delle città, al cui controllo lo Stato sembra aver rinunciato da tempo. Eppure c’è ormai da tempo un coordinamento delle forze dell’ordine. Tra Carabinieri, poliziotti, polizia locale e anche finanzieri, poco credibile che i luoghi della movida non debbano essere controllati h 24. Ci sono gravi omissioni, se non complici tolleranze, alimentate da qualche soffiata di poco conto, che li rende intoccabili.

La vicenda del povero Cerciello presenta ancora troppi lati oscuri, che a dispetto del tempo rimangono tali. Sta di fatto che Willy il ragazzo meraviglioso che lavorava, giocava in una squadra di calcio di provincia e sognava la maglia della Roma, non c’è più. Gli hanno strappato la vita.

Non rivolgerò alcun appello ai seminatori seriali di odio che, dall’alto, si fa per dire, dei loro pulpiti politici o mediatici, istigano alla violenza, all’odio, razziale e non, alla sopraffazione di chi è diverso o la pensa diversamente da lui-loro. Loro, certo, perchè senza il branco alle spalle il leader diventa un pisciasotto. Non mi rivolgo a costoro, che scientemente, freddamente, hanno costruito costosissime macchine di produzione di fake atte a rimestare nei più bassi sentimenti della razza umana. Chi alimenta la guerra tra i poveri è un essere spregevole della più squallida razza animale, e gli animali mi perdonino. Non voglio buttarla in politica, non mi passa nenche per l’anticamera del cervello.

Quello che voglio ricordare ai miei lettori è che Martin Luther King – che quest’anno per la prima volta un Presidente americano non ha commemorato- sosteneva “Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l’indifferenza dei buoni “, Si perchè da condizioni analoghe trascurate dai buoni, nacquero gli Hitler e gli Stalin ed il mondo subì ciò che sappiamo, ma forse ci stiamo scordando.

Sono catastrofico? Forse. Ho messo giù dal letto il piede sbagliato? Può darsi, ma Giambattista Vico aveva perfettamente ragione quando parlava di corsi e ricorsi storici. La storia si ripete, certo e questa pandemia, dalla quale saremmo potuti uscire migliori, non mi pare proprio abbia sortito l’effetto sperato da Papa Francesco. Siamo peggiorati, sono peggiorate le banche, la burocrazia, il potere, tutte cose già insopportabili prima. Siamo sempre più numeri e numeri prima maltrattati, poi arrabbiati e alla fine la millenaria civiltà giuridica di un popolo viene sostituita da una legge ancora più antica: quella della giungla o del più forte, come preferite. Vi dedicherei, care lettrici e lettori, quella poesia che inizia con “prima vennero a prendere gli ebrei, ed io non dissi niente, perchè……..” ma ve la risparmio. La conoscete certamente meglio di me. A presto.

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