Covid e Co2
Il Covid e il lockdown ci permettono di scoprire effetti positivi sull’inquinamento soprattutto a livello locale. Il politicume mondiale è “in tutt’altre faccende affaccendato….” Unici punti fermi un ottantatreenne ed una diciassettenne.
Gianvito Pugliese
E’ nelle cose umane. Il bianco e nero, tanto ricercato in fotografia, in realtà aveva tante sfumature di grigio da metterne in discussione la stessa definizione. La fotografia è un’arte: ovviamente, quando il fotografo è un artista, e l’arte non mente. Non è come i films western ante “Soldato blu” e “Balla coi lupi” con tutti cowboy buoni e pellirosse cattivi: le bufale non sono una recente invenzione, non si chiamavano così, ma …..
E’ questione di bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? No di certo. Solo che in tutto o quasi, anche nelle cose più negative e disastrose può esserci un risvolto positivo. Nulla di peggiore, se non l’ultima guerra mondiale, ha colpito il pianeta, ed è lo stramaledetto Coronavirus. Il lockdown, misura insostituibile di contenimento della diffusione, è stato sentito da molti come una ingiusta carcerazione impostaci, Ed abbiamo cercato il responsabile, che era in realtà il maledetto Covid-19. Siamo arrivati a parlare (e scrivere) di diritti costituzionali lesi, senza le necessarie legittimazioni parlamentari.
I costituzionalisti seri in questo Paese esistono, a dispetto della stragrande maggioranza dei tuttologi starnazzanti, che però fanno un’audience mille volte superiore ai primi e la cui onnipresenza mediatica è in totale contrasto con l’appello alla meritocrazia, ormai invocata da tutti, salvo plaudire poi allo sboccato di turno. Ebbene, quei seri giuristi hanno chiarito che poiché la vita e la salute sono i diritti prioritari dell’uomo, tutti gli altri passano in secondo piano, nel momento in cui sono in pericolo i primi. Ovvio che da un orecchio sia entrato e dall’altro uscito. Non fa comodo alla “affascinante” rissa nell’emiciclo, con sputacchi annessi, che ha reso obsoleto il wrestling .
Scopriamo, o meglio scoprono coloro che studiano molto e compaiono poco, che il Covid-19 e connesso lockdown, che sia chiaro, è naturale e giusto non sia stato accolto da nessuno -salvo masochisti- con gioia, ha prodotto qualche effetto benefico. Che il secondo (il lockdown) abbia procurato effetti benefici nel contenimento della pandemia è talmente chiaro a tutti che è inutile discuterne, ma ciò che, era intuibile, ma oggi è finalmente provato scientificamente, e che l’isolamento sanitario ha ridotto, purtroppo solo a livello locale, le emissioni di Co2 dall’8 al 75%. Di un minimo dove, come a Berlino all’8%, c’è tanto verde che l’inquinamento e le emissioni sono contenute, di un massimo come Heraklion (Grecia) al 75%, afflitta da alto traffico commerciale. E Berlino è la capitale del Paese più industrializzato d’Europa.
Per l’Italia sono state studiate Firenze e Pesaro. In Europa: Basilea in Svizzera, Berlino in Germania, Helsinki in Finlandia, Heraklion in Grecia e Londra nel Regno Unito. Lo studio, condotto dall’infrastruttura Europea Icos – Integrated Carbon Observation System, si è avvalso di un team internazionale, coordinato dalla Fondazione Cmcc e dall’Universita’ della Tuscia. A livello globale la riduzione di Co2 non è tanto significativa da essere visibile nell’atmosfera, mentre gli studi a livello locale hanno segnato dati più che rilevanti. La ricerca sottolinea anche che la riduzione è stata contenuta a causa del contestuale aumento del riscaldamento domestico e del metabolismo umano.
Ora, non è che l’isolamento possa andare avanti all’infinito e che il Covid-19, paradosso a parte, possa essere in qualche modo considerato positivo, ma questi effetti e questo studio dovrebbero non passare nel dimenticatoio ed ora, che il pensiero di tutti è concentrato sulla ripresa economica e le indispensabili riaperture, puntare ad una ripresa ecosostenibile è fondamentale per la sopravvivenza del pianeta. Piaccia o meno, capisco che la nota dolente sono gli interessi economici connessi, ma il Covid-19 ha colpito più duramente dove inquinamento e concentrazioni umane, ed ancor più industriali, sono maggiori. Vale per l’Italia, vale per il pianeta. Ovviamente se ne parla poco e temo si pensi ancor meno poco, soprattutto nelle cabine di regie, dove per i protagonisti vale il manzoniano “in tutt’altre faccende affaccendato, a questa roba è morto e sotterrato”, ma ripeto è questine ineludibile.
Prima di chiudere permettetemi un pensiero. Gli unici due leder mondiali sostenitori e che fanno paura a chi non vuol sentire, non vuol capire e, soprattutto, non vuole che la gente capisca, sono Papa Francesco e Greta Thumberg.
Il primo, ovviamente, pensa e condanna da Papa l’indifferenza verso tutti i mali del mondo. La seconda, con la sua borraccetta a seguito, principalmente si occupa di ecologia e sopravvivenza del pianeta. Un ottantatreenne ed una diciassettenne sono i due soli leader internazionali che vedo, due giganti tra nani, ed al contempo i più amati ed odiati. In una parola i più divisivi al mondo. Da laico, quale sono, ricordo che Gesù Cristo disse di se: “Non sono venuto per unire, ma per dividere”.