Crisi russo-ucraina un continuo saliscendi
Al mattino spiragli di aperture diplomatiche, al pomeriggio mercenari russi che non fanno presagire nulla di buono.
Gianvito Pugliese
Stamane alcune notizie trapelate, ed alcune solo ventilate o intuite, avevano aperto uno spiraglio alla soluzione diplomatica. Da un canto l’Ucraina, mentre ribadiva di non essere disposta, per far contento Putin, a rinunciare ad un suo futuro ingresso nella Nato, affermava di essere disposta a offrire ai russi alcune concessioni. Su questo, si è appreso, stanno negoziando le diplomazie russo-ucraine, che aldilà delle dichiarazioni ufficiali non hanno mai smesso di dialogare. E se le minacce del G7 di sanzioni alla Russia, non sono passate certo inosservate al Cremlino, trattandosi di accordi ufficiali tra Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, pesa la presenza di Olaf Scholz, oggi a Kiev e domani a Mosca, sottolinea il Cremlino: “anche per parlare del gasdotto russo Nord Stream 2“. E questo è un tema con conseguenze pesanti. Biden, dopo un colloquio con Scholz, ha affermato di essere in grado di bloccare l’attività del gasdotto. Sul come, non ha voluto precisare. Se così fosse, già prima ancora delle sanzioni, la Russia subirebbe un danno incalcolabile. Scholz dichiara che non si aspetta risultati risolutivi dall’incontro con Putin di domani, ma forse non è proprio così.
Come vedete, care lettrici e lettori, fino a mezzogiorno, nonostante il pessimismo di Washington sulle trattative, il resto del mondo occidentale, pur cauto ed attento, manifestava qualche “possibilismo”, chiamarlo ottimismo è sinceramente troppo.
Nel pomeriggio sono sopraggiunte notizie molto meno confortanti. Tre servizi di sicurezza occidentali (cioè i servizi segreti di tre Paesi) hanno affermato che mercenari russi, legati alle spie di Mosca, hanno aumentato la loro presenza in Ucraina nelle ultime settimane. Il controspionaggio occidentale teme che la Russia li userebbe per creare un pretesto per un’invasione. Si tratta praticamente dell’operazione russa “falsa bandiera”, di cui varie volte si è sentito parlare negli ultimi giorni.
Le preoccupazioni delle spie occidentali si erano rafforzate nelle ultime settimane, per il timore che un’incursione russa in Ucraina potesse essere preceduta da una guerra dell’informazione e da attacchi informatici alle infrastrutture critiche dell’Ucraina come le reti elettriche e del gas.
La Russia, sempre secondo i funzionari dei servizi di sicurezza, potrebbe anche usare i mercenari per seminare discordia e paralizzare l’Ucraina attraverso omicidi mirati e l’uso di armi specializzate.
“È probabile che mercenari russi, sotto la direzione dello stato russo, saranno coinvolti in eventuali ostilità in Ucraina, includendo potenzialmente un pretesto per un’invasione“, afferma una spia occidentale, che ha chiesto l’anonimato.
I servizi di sicurezza occidentali sono certi che i mercenari provengono da compagnie militari private russe (PMC) con stretti legami con il Servizio di sicurezza federale (FSB), il principale successore del KGB dell’era sovietica, e l’agenzia di intelligence militare del GRU. Tra i mercenari identificato un ex ufficiale del GRU che lavorava anche nel gruppo mercenario Wagner.
La Russia nega tutto e se ci fossero mercenari russi, agirebbero per conto loro. Non rappresentano la Russia.
Domani Scholz sarà da Putin. Ci porterà nuove? Buone o cattive che siano? Sembra di assistere al gioco del tira e molla, con Putin che sembra cedere un secondo e poi rialza sistematicamente la posta. Solo che non è un gioco ed il mondo sta col fiato sospeso.
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