Decaro ed il senso civico
Va ascritto. anche e soprattutto. al lavoro di Decaro la crescità del civismo dei baresi
Gianvito Pugliese
Lo sa per prima il primo cittadino di Bari (gioco di parole voluto), ma anche tutti i lettori, che non sono e non sarò mai tenero nei confronti dell’amministrazione della città dove sono nato ed è nata lavocenews.it, come nei confronti di tutto “il potere”. Non faremmo il nostro dovere come giornale, se lo fossimo e se non evidenziassimo ciò che non va. Nascondendole sotto il tappeto, le cose non migliorano. Possiamo sbagliare, ma è così che diamo il nostro contributo al bene comune.
Ma è pur vero, che è giusto “dare a Cesare quel che è di Cesare”, e non l’ho detto io ma Gesù Cristo. Ora, il post entusiasta di Antonio Decaro, alla vista di tanti “volontari. attivisti e pescatori”, che ripuliscono una parte del nostro mare, secondo me va ben oltre la valenza del pur molto gratificante episodio.
Bari era la città dominata dai vandali, oltre che da criminalità organizzata e non. Ora soffermiamoci sui primi: i vandali. Decaro ha sempre avuto un’autentica fissazione per la viabilità sostenibile, ovvero le bici e le piste ciclabili. Lo dimostra finanche il suo primo manifesto elettorale, che lo ritraeva in bici. Provò a mettere in città varie postazioni con biciclette pubbliche a disposizione dei cittadini. In breve furono vandalizzate tutte, non credo se me sia salvata neanche una. Ciò fu possibile a causa di una minoranza di vandali, ma anche grazie ad una maggioranza di cittadini “per bene”, che vedevano e non solo non intervenivano, ma si guardavano bene dal denunciare.
La triste mentalità del vecchio detto barese : “Sai perchè il nonno campò cent’anni? Perchè si faceva i fatti suoi”. Non è “fatti” la parola del proverbio, ma altra più volgare. Ebbene l’episodio di oggi. che Decaro immortala nel sul post. è indice incontrovertibile che in una parte consistente di baresi è nata la coscienza sociale, la difesa dell’ambiente, a cominciare da quello di prossimità, come lo specchio d’acqua tra molo Sant’Antonio e molo San Nicola, l’amore per la città. Mala tempora per i vandali, non potranno più contare sulla totale omertà dei baresi.
Le cause di questo cambiamento di coscienza sociale sono tante. Generalizzate come le convincenti ed azzeccate campagne nazionali per l’ambiente, la lotta all’illegalità, a cominciare dalle mafie ed una mutata consapevolezza del bello, che fa dei vandali dei nemici giurati del bene collettivo e, quindi, di ciascuno di noi.
Ma non basta: a Bari è un fenomeno esponenziale e troppo repentino per essere quelle le sole cause. Piaccia o no, c’è tanto del modo di amministrare di Decaro in questo fenomeno positivo.
Sbaglierò, non è la prima volta e spero non sia l’ultima, ma io leggo questo mutamento di atteggiamento sociale dei baresi come una risposta ad un primo cittadino che, quotidianamente, sta rendendo questa Città più bella e più vivibile.
Per oggi, in occasione delle Festa del lavoro, un bravo ed auguri a Decaro, che è un gran lavoratore, e se lo merita. Mi sovviene una frase dettami dalla mamma del nostro sindaco, una insegnante d’altri tempi: “Antonio non sarà perfetto, ma è un lavoratore come pochi“.
Antonio Decaro, non ti abituare alle lodi, le critiche, spero costruttive, sono in lista d’attesa e, a tempo debito, s’imbarcano.
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