Diario di bordo
Della settimana appena trascorsa, che va da domenica 15 a sabato 21 marzo 2020.
Gianvito Pugliese
Carissime lettrici e cari lettori, inutile io ripeta la o, meglio, le premesse scritte domenica scorsa, data di avvio di questa rubrica settimanale. Chi se la fosse persa e fosse interessato a leggerla può farlo cliccando qui. E’ l’estratto di una storia del mio Diario di Bordo ed il riassunto dei fatti raccontati da Lavocenews.it nella settimana precedentemente trascorsa.
Oggi parliamo della settimana appena ultimata, come l’abbiamo vissuta noi di questa redazione, che ha deciso di vedersi e riunirsi esclusivamente on line nel pieno rispetto degli inviti, divenuti poi disposizioni governative, e soprattutto della salute non solo nostra e dei nostri cari, ma anche del nostro prossimo, un termine, quest’ultimo, di cui stavamo rischiando di perdere il significato, relegandolo al massimo alle prediche domenicali del “fastidioso” sacerdote sull’altare. Ci torniamo fra un attimo, ora sottolineo solo che l’aggettivo l’ho usato con la valenza che gli attribuiva Don Tonino Bello.
Certo mi sarebbe piaciuto, visto che più del 90% dell’attenzione di tutti i media è stata incentrata sul Coronavirus, come pure la nostra, che Vi informiamo quotidianamente dei dati ufficiali relativi, potervi comunicare che sta andando davvero meglio. Purtroppo, non è così. Fino a ieri, se non ci sono state più impennate violente nei nuovi casi, la crescita, pur contenuta, continuava a far da padrona e con quella il numero spaventoso di decessi. Vedremo oggi. Dita incrociate.
Ma non è che poi questa tremenda pandemia, sia tutto. Si fermano gradatamente scuole ed università. teatri e mostre, negozi di generi non di prima necessità, ed ora anche gli uffici e la fabbriche che non sono considerate assolutamente indispensabili, come farmacie, alimentari, studi dei medici di base, protezione civile, croce rossa, forze dell’ordine e militari. Qualcosa certamente mi sfugge e chiedo venia.
L’Europa sembra aver finalmente preso coscienza che la pandemia (come è stata dichiarata dall’Oms – Organizzazione Mondiale della Sanità, la diffusione del Coronavirus o Covid-19) è un problema europeo e non dei singoli stati aderenti. Ha dichiarato sospesi i vincoli di bilancio per i singoli stati che potranno spendere il necessario per combattere la pandemia e sostenere (e si spera rilanciare) l’economia. Oggi ipotizza di utilizzare il Mes (il Fondo salva stati, da ultimo usato positivamente da Grecia e Spagna) che dispone di oltre 500mld per affrontare la crisi.
Torniamo al prossimo. Abbiamo vissuto non solo in Italia, ma in tutto il Mondo, prioritariamente in Occidente, ma anche nei Paesi emergenti ed in quelli poveri, ad una esaltazione dell’odio verso l’altro, il diverso, quello che non appartiene al nostro ristretto clan. Da una lato partiti di mezzo mondo, del tutto privi di valori ideologici, che non siano la sopraffazione e la spoliazione del già povero (ed indifeso), responsabile di tutte le sventure che ci capitano, hanno lucrato consenso sulla incapacità di ingenti masse di comprendere i fenomeni ed analizzarli nella loro complessità. Se sono stato licenziato, non è colpa dell’industriale “incapace e delinquente”, del manager dalle medesime qualità, che si è arricchito alle spalle dell’azienda, della banca, del gruppo industriale o finaziario, li ha portati al fallimento ma si è fatto un bel gruzzoletto, o meglio l’ha consolidato, perchè raramente è al primo fallimento. No, la colpa è delle poche centinaia di disperati che arrivano (quando arrivano e non affogano), fuggendo da guerre, che i commercianti di armi di tutto il mondo fomentano, o da carestie epocali, spesso frutto della desertificazione e dei cambiamenti climatici prodotti nel mondo dai paesi più industrializzati e del tutto insensibili ai temi della protezione ecologica.
E quando arriva un flagello, non più come sempre in Africa, o nei paesi asiatici meno progrediti, dove l’Oms ci ricorda che muoiono 4.000 affetti da Tbc, 6.000 da morbillo e 2.000 per ebola (numeri per difetto), e ci colpisce direttamente ecco che esplode un mix pericolosissimo, fatto di egoismo, ignoranza e maleducazione.
Nel cortile del condominio accanto a dove abito oggi pomeriggio c’erano quattro evidenti teppisti. E’ un luogo praticamente alle spalle dell’ex palazzo del consiglio regionale dove più o meno quotidianamente le forze dell’ordine fermano qualche spacciatore. Ma cancelli e cancelletti sono perennemente aperti. Se ne fregano tutti. Condomini e non. Il gruppetto, spintonandosi a vicenda, alla faccia della distanza di sicurezza, ha poi preso un’auto ed è partito verso “nuove avventure”. Che importa se contribuiranno alla diffusione del virus, magari in famiglia. Tanto i vecchi nonni ed anche i genitori, prima spariscono, meglio è.
Oggi ho sentito dire in tv “basta all’uomo solo al comando” e lo diceva chi un semestre fa chiedeva per se “i pieni poteri”. Coerente, non ci piove. Sa bene che servono decisioni univoche ed immediate, ma sta perdendo costantemente consenso e popolarità, e ciò è la sola cosa che gli interessa: della vita degli italiani, non gliene importa un fico. In effetti lui mi suscita più orrore del ragazzino ignorante, superficiale e, spesso, violento. Il politicante è lo stesso che, appena ha sentito che l’Europa vuole mettere il Mes, cioè il maggior fondo finanziario europeo a disposizione del Coronavirus, cambiandone fini, vincoli e destinazione, ha immediatamente parlato di fare le barricate in parlamento trattandosi di un regalo alla “troika”. Tanto, cosa sia la troika, sia quella storica, che l’attualizzata, i suoi elettori non lo sanno per nulla. I nemici li inventava quando era nella cabina di regia e li inventa oggi: non sa cosa sia lo spirito di servizio e deve crescere seminando odio e zizzania, anche mentre stiamo morendo come mosche sotto l’insetticida.
Ci siamo occupati anche di primarie in America ed elezioni in Israele. Di Erdogan e delle sue minacce-ricatto all’Europa utilizzando i poveri siriani come merce umana. Abbiamo aperto un focus sugli artisti ed i problemi contingenti. E soprattutto abbiamo brindato ai balconi dei tanti italiani meravigliosi.
Verseremo ancora lacrime e sangue, ma stiamo dimostrando di essere un grande Paese capace di reagire e di essere unito di fronte alla tragedia che incombe, perchè in classe, ricordatelo sempre è il bullo che si evidenzia, mica gli altri trenta che studiano e fatto il loro dovere.
Un grandissimo grazie ai nostri scienziati, ai medici, agli infermieri, ai volontari della Croce rossa e delle Ong in campo ed a tutte le forze dell’ordine, militari compresi, che stanno lavorando oltre ogni limite di resistenza umana. Siamo un grande Paese. Ed un grazie anche ai Politici, che pur esistono, impegnati a cercare il bene del Paese.