Earth day: giorno della terra.
Il 22 aprile, ieri, per la cinquantesima earth day interventi di Greta Thunberg., Barack Obama. Papa Francescoi. “Abbiamo inquinato e depredato la natura: la Terra non perdona mai”.
GP
Non siamo in ritardo solo con la ricetta di Nonna Camilla, ma, cosa alquanto più grave, anche nel ricordare ai nostri lettori che ieri ricorreva la cinquantesima edizione dell’ Earth day (il giorno della terra). Il Coronavirus ha bloccato le manifestazioni ed è l’ennesimo grave danno che ci provoca questa tremenda pandemia. L’insensibilità delle grandi potenze e dei loro leader è prodromica alla tragedia. Troppo impegnati in continue ed inesauribili guerre commerciali per accorgersi che la terra sta morendo e che i soldi accumulati non serviranno a regalarci un nuovo pianeta, forse vedendo masse oceaniche di donne e uomini, ribellarsi e contrastare le loro follie, avrebbero potuto scuotersi e mettersi in discussione. Non è utopia, non spero che esseri cresciuti ed allevati a companatico e potere, mettano in dubbio i teoremi coi quali sono stati allevati. Ma le masse oceaniche loro le leggono come “tanti, tantissimi, voti”. Allora forse qualche certezza potrebbe vacillare, e sarebbe già una straordinaria vittoria per l’umanità.
Non tutto si è fermato. Il mondo ha commesso gravi errori, soprattutto in tema climatico e nel sottovalutare le conseguenti desertificazioni progressive e le carestie sempre più frequenti. La sistematica distruzione degli ultimi polmoni verdi al mondo sta facendo il resto. Emissioni nocive che non si arrestano e mezzi naturali per contenerle devastati e distrutti sono un mix pericolosissimo non meno di dinamite e nitroglicerina. Ma il progresso, che pure esiste e ci ha dato tantissimo, ci ha dotati anche di dirette streaming . Talvolta utilizzate da politicanti da strapazzo per incitare ed eccitare masse di incapaci d’intendere e volere. I “Cetto La Qualunque” non sono solo un film, ma come sempre quelle parodie corrispondono a tristi realtà.
E ieri, grazie a streaming abbiamo avuto la possibilità di ascoltare da Papa Francesco, come sempre incisivo e concreto: “Abbiamo inquinato e depredato la natura: la Terra non perdona mai”, a Greta Greta Thunberg: “Affrontare due crisi, il coronavirus e il riscaldamento globale”, a Barack Obama, da sempre impegnato per la tutela dell’ambiente. Qualcuno, avrà preferito ascoltare Zucchero, “Sugar” Fornaciari, che ha cantato per la prima volta, con un suo testo in italiano, il brano “CANTA LA VITA”, tratto da “Let Your Love Be Know” di Bono Vox, entrambi da sempre impegnati per ecologia e clima.
Due notizie ritengo utile sottoporre alla vostra attenzione. Come sempre due facce di una medaglia, una negativa ed una positiva.
Polo Nord senza ghiacci prima del 2050. Il team che ha elaborato e verificato fino a quaranta modelli climatici è composto anche da eminenti ricercatori italiani. Il Covid-19 ci sta facendo riscoprire la professionalità e la meritocrazia, ma scommetterei sul fatto che una classe politica infima riuscirà a farceli scordare prima che possano occupare posizioni pericolose per chi è in cabina di regia. In altri termini se le emissioni nocive continueranno ai ritmi attuali in estate non ci saranno più ghiacci nell’Oceano artico e ciò anche prima del 2050. Scompariranno orsi bianchi e foche. Ma il male non si ferma a questo, che già non sarebbe da trascurare, ma il sollevamento del livello del mare farà scomparire intere città delle coste del mondo. Altro che Coronavirus, devastazione totale nel pianeta dietro l’angolo.
Il fatto positivo. Imprevedibilmente la pandemia ha portato ad un miglioramento dell’inquinamento, ma per la brevità della durata non produrrà effetti determinanti. Certo il mondo non può fermarsi, ma la natura sembra avergli indicato la strada per la salvezza. Riaprire certo, senza imprese non si lavora e senza lavoro si muore di fame. Ma puntare alle riaperture ecosostenibili, ad una economia green (verde) è la via indicataci. Non siamo liberi di seguirla o meno. La terra potrebbe essere, anzi è alla sua ultima occasione. Chi antepone il soldo alla vita di interi popoli e nazioni, chi non ha a cuore la vita stessa del pianeta, della sua flora e della sua fauna, di terra, cielo e mare, dirà che sono solo balle, insulsaggini di scienziati pazzi. Non è così. Intendiamoci, non è che tutto debba trasformarsi miracolosamente ad horas ed ai non pochi guai che già ci ritroviamo va aggiunto la tutela dell’ambiente come unica priorità. Non si fa tutto in un giorno. Anche al Padre Eterno, per chi ci crede, ne occorsero sei. Ma non è più tempo di tergiversare e nel pensare alla ripresa, riservare ingenti risorse all’ecologia ed alla cura dell’ambiente non è ulteriormente procastinabile. Il fatto positivo non si ferma qui. A Torre Guaceto è comparso un Airone rosso, quello della foto sopra. Gli esperti lo definiscono un fatto eccezionale. Madre terra, amorevole, nonostante gli sfregi perpetrati a suo danno, sembra indicarci la strada giusta per la salvezza del pianeta. O seguiamo le sue indicazioni o ci candidiamo al suicidio collettivo e del nostro stesso pianeta. Non è colpa mia, opporrà qualcuno, cosa c’entro io? No! E’ colpa di noi tutti per aver affidato il potere decisionale a chi non ha avuto e non a cura delle nostre vite. Siamo noi che permettiamo che i potenti del mondo continuino a permettere che i loro Paesi inquinino a dismisura il pianeta e lo devastino quotidianamente per meri interessi economici, spesso personali. Ma le colpe non sono poi solo così lontane. Anche le cementificazioni selvagge delle città e dei paesi a due passi da noi producono frane, smottamenti, straripamenti, crolli, devastazioni: in due parole morte e distruzione. Non abbiamo scelta in realtà, o ci diamo da fare o ci estinguiamo, ma temo che siamo ancora lontani dal prenderne coscienza. Quanto vorrei sbagliare.