Fake news contro Italia e Spagna: indaga il Copasir.
E’ esattamente il contrario del complottismo. Sono state create ad arte e diffuse sui social e sul web, con altrettanta capacità, false notizie intese a colpire Italia e Spagna, già in ginocchio per il Covid-19
Gianvito Pugliese
Avevamo già assistito durante le elezioni europee in Italia ad una pletora di falsità messe, abbastanza abilmente in giro, sui social, sul web e con comunicati stampa intesi a falsare i risultati elettorali e credo che qualche effetto lo abbiano ottenuto. Venivano spacciati per sondaggi pubblicati da grandi ed autorevoli testate del globo vittorie schiaccianti di vari soggetti in Europa, principalmente, se non esclusivamente, nazionalisti di diversi Paesi. L’Europa ormai, conseguentemente, aveva i giorni contati. L’exploit dei sovranismi le avrebbe scavato la fossa. Tanti giornalisti e testate, soprattutto quelle del copia-incolla ci sono cadute ed hanno pubblicato, nonostante ad un’attenta lettura mostrassero chiaramente di essere traduzioni automatiche o scritte da stranieri non proprio padroni della lingua in cui comunicati ed articoli erano redatti. Qualcuno se n’è accorto ma era “la manna dal cielo”, divulgava il suo credo, perchè non approfittarne? Altri, adusi a non verificare la notizia, che è il dovere precipuo del giornalista, per cui c’è, o dovrebbe esserci differenza sostanziale tra una testata ed un blog, un sito, una pagina, un gruppo o altri social, hanno in buona fede fatto la corsa a diffondere: e quando gli capitava più di ricevere in anteprima notizie così ghiotte? Roba da scalate nella graduatoria delle visualizzazioni o dei like. Sta di fatto che molti elettori ci hanno creduto e o hanno rinunciato ad andare a votare, se il loro orientamento era radicalmente opposto, considerando inutile esprimere il proprio consenso elettorale, o sono stati indotti ad aderire allo sport nazionale (non solo italiano) di “soccorrere, sostenere e puntellare il carro dei vincitori”. Scelta dei tempi semplicemente perfetta: all’antivigilia, più o meno, del silenzio stampa elettorale. I colpiti dovevano tacere, polizia postale e Servizi, idem, per svariate ragioni, che chi ha buona memoria non fa fatica a rammentare.
Ieri sul web veniva dato per certo il “tradimento di Macron” non più sostenitore della linea italiana sugli aiuti europei per il coronavirus, ma alleato dei falchi dei paesi del nord europa e degli euroscettici olandesi, con qualche raro tedesco in aggiunta. Stamane Emmanuel Macron ha categoricamente smentito e si è dichiarato vicinissimo all’Italia ed alle proposte di Giuseppe Conte. E nei giorni scorsi pressochè identica, con i distinguo dovuti all’incarico, è stata la posizione della Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen. Vorrei poter far fare domani un sondaggio e sapere quanti sono stati raggiunti dalla smentita di Macron e quanti rimarranno nella convinzione di trovarsi di fronte al Macron delle frontiere chiuse con l’Italia che risale ai tempi ed ai rapporti negativi tra governo italiano giallo-verde e la Francia.
Oggi il Copasir (il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) un organo del Parlamento della Repubblica Italiana che esercita il controllo sull’operato dei nostri servizi segreti, lancia l’allarme. Prendo in prestito le parole del suo Presidente che afferma che è in atto “un’attività di disinformazione, di intensità crescente, che non a caso ha come bersagli principali in Europa i due Paesi che in questo momento sono colpiti più duramente dalla pandemia, ovvero Italia e Spagna”, chiarisce poi, definendola una “campagna infodemica” così pericolosa da essere finita al centro della preoccupata attenzione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, che “si tratta di modalità già rilevate dalla struttura dedicata dell’Ue, l’European External Action Service: una grandissima mole di informazioni verosimili ma mai vere, veicolate per lo più attraverso la rete e i social, che inducono l’opinione pubblica a ritenere ad esempio che ci sia in atto un grande complotto o che esistano delle verità scomode tenute nascoste dall’autorità o atteggiamenti da parte dei governi nazionali inadeguati a far fronte all’emergenza”. E conclude, dopo aver affermato che nulla di quelle invenzioni è affidato al caso, ma tutto costruito ad arte, affermando che ci troviamo di fronte al “frutto avvelenato di un’azione concordata, che ha evidenti fini di destabilizzazione e che noi riteniamo essere portata avanti da entità statuali esterne. Quali? Non possiamo ancora dire niente, su questo fronte è al lavoro la nostra intelligence. Quello che è certo è che vengono usati canali di informazione che purtroppo hanno nella viralità e nella non controllabilità delle fonti le loro cifre distintive. Se io dico ad esempio che in un certo Paese esiste un farmaco efficace contro il coronavirus e che le autorità sanitarie di un altro lo tengono nascosto per chissà quale motivo faccio dei danni non trascurabili. E’ arrivato il momento di fare chiarezza”.
La fonte ci è stata nota la prima volta e, quasi sicuramente è la stessa. Modalità uguali, stessi errori. Ma non ci metteremmo la mano sul fuoco. Ci serve ancora per scrivere più velocemente. Quando si tratta di Servizi ed Intelligence, i veri 007, è opportuna la cautela: non si può escludere che un’altro servizio opposto stia imitando alla perfezione il precedente per farne ricadere le colpe nel momento in cui i fini collimano. Ed attaccare i più deboli, provocare sommosse e una guerra civile, può essere non solo interesse dei nemici storici, ma anche dei finti amici i cui intrighi la storia recente sta disvelando. Questo, care lettrici e cari lettori, unici padroni che un giornale deve e può avere, è la differenza tra una testata seria ed altro.