Hertz sull’orlo della bancarotta

Forse anche oltre, secondo quanto riferisce il Wall Street Journal. Il mancato accordo con i creditori apre al fallimento.

Gianvito Pugliese

La notizia ha in se qualcosa di terrificante. Non perché le saracinesche della botteguccia dell’angolo che non si rialzano contino socialmente meno. Al contrario. I grandi manager ed i grandi capitalisti non muoiono certo di fame dal giorno dopo. Da vivere, magari cambiando meno spesso la Ferrari e la Rolls-Royce, ce l’hanno. Il piccolo imprenditore, che a mala pena sopravviveva prima, ora non sa come tirare avanti e, peggio, come far campare la famiglia. Qualcuno. a Napoli, s’è impiccato? Già dimenticato? E gli operai, ed i travet mono-reddito, diligenti quanto poveri in canna?

Dietro il colosso mondiale dell’autonoleggio, le cui cause di fallimento analizzeremo tra un attimo, c’è un mare d’indotto e una rete diffusa di lavoratori, di negozietti, di depositi, di garage. Tutti coinvolti. tutti improvvisamente che scoprono non solo di essere sul lastrico, salve sparute e fortunate eccezioni, ma di non avere un futuro. Un nuovo colossale dramma nella tragedia innescata dalla pandemia.

Torniamo ai fatti. Il coronavirus ha fatto evaporare la richiesta di noleggio auto e, contemporaneamente, il valore delle auto usate è crollato, con conseguente svalutazione della flotta. Il Wall Street Journal scrive di una possibile bancarotta a breve, e fa solo e null’altro che il suo dovere d’informare. Il titolo crolla in borsa, ironia della sorte, proprio a Wall Street, e perde il 43,66%. Temo peggio in prosieguo. I creditori, magari pure loro in serie difficoltà, non avevano voluto o potuto sentire ragioni ed il gioco è fatto. Rien va plus. Ma non è un tavolo del casinò, dove pure non pochi drammi si sono consumati. E’ il gioco della vita, con i suoi momenti belli e felici, ma anche tristi e tragici.

Immaginate, devo chiedervelo purtroppo, care lettrici e lettori, anche se non è un bell’immaginare, quanta gente finisce sul lastrico? Quanti impiegati ed operai? Quanti garagisti, ultimo anello della catena, già alla canna del gas, riceveranno dai curatori fallimentari la comunicazione dell’obbligo di custodia. E chi paga? Quando? Chi lo sa? Ed io come pago bollette e tutta la storia che ognuno conosce benissimo.

Ora, dopo esserci dovuti abituare a leggere od ascoltare numeri impressionanti di morti e di ammalati in terapia intensiva (cioè all’inferno), dobbiamo cominciare a prepararci alla sfilata di questo non nuovo risvolto tragico del dramma.

Ed in giro ci sono tanti imbecilli che ostentano il disprezzo per le regole di contenimento o scrivono sui social “illustrando” pericoli degli strumenti di prevenzione. Identificarli e perseguirli severamente, il meno che si possa e debba fare. Non è giustizialismo, ma amore per l’umanità, che per non pochi oggi è un delitto. Ma questa è un’altra storia.

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