Il caffè con il lettore

Ancora novità su Trump e ce ne fosse mai una positiva, magari per sbaglio.

Gianvito Pugliese

Carissime/i ospiti della bevanda che deve, sottolineo deve, aprire la nostra giornata ed accompagnarci, per tutto il giorno. Restiamo, se siete d’accordo, sul terreno dell’internazionale ed in particolare su un fatto che coinvolge Bruxelles, da un lato e Washington dall’altro. E di sfuggita anche Londra, dal momento che la notizia è in origine della Reuters, ribaltata da Microsoft.

L’articolo, che trovo interessantissimo è de The Daily Digest, ovvero il sistema informativo di Microsoft. Il titolo da le dimensioni dell’informazione: “‘Non aiuteremo mai l’Europa se verrà attaccata’: le parole di Trump nel 2020, secondo un eurocommissario“. Segue foto emblematica.

Nel 2020, ha reso noto il commissario europeo al mercato interno Thierry Breton, Donald Trump aveva dichiarato ai leader europei che l’America “non sarebbe intervenuta in loro aiuto in caso di un attacco militare contro l’Unione Europea”. Ed alla Presidente europea Ursula von der Leyen: “Dovete capire che se l’Europa sarà attaccata, noi non verremo mai ad aiutarvi e a sostenervi“.

Dichiarazioni fatte da Trump, sostiene Brenton, nel corso del World Economic Forum di Davos nel 2020, in cui Trump avrebbe pure confidato ai leader europei di essere intenzionato ad abbandonare la NATO, che -sostiene Trump- “ha un debito di 400 miliardi di dollari con gli Stati Uniti“.

Il Tycoon, ospitato dal partito politico Renew Europe avrebbe detto -sostiene l’affidabilissima Reuters: “La NATO è morta, e noi ce ne andremo, lasceremo la NATO… E a proposito, mi dovete 400 miliardi di dollari“, riferendosi ad un presunto debito della Nato verso gli Usa non avendo incassato l’equivalente somma dovutale dalla Germania.

Reuters ha preso contatti con Ursula von der Leyen in merito alle affermazioni di Breton, ma un portavoce ha dichiarato: “Per principio la presidente non rivela mai ciò che dicono i suoi interlocutori durante le riunioni a porte chiuseQuindi non faremo alcun commento“.

La notizia confligge, ovviamente, con la risalita nei sondaggi per le presidenziali del 2024, che da all’ex presidente buone possibilità di battere Joe Biden, sempre che vinca le primarie repubblicane. E la cosa ha destato viva preoccupazione nei leader europei, che guardano con timore e preoccupazione alla “possibilità che Trump sia di nuovo presidente degli Stati Uniti”, dice una fonte autorevole dell’Ue che ha chiesto l’anonimato.

Breton è lapidario: “È stato un grande campanello d’allarme e [ndr. ora Trump] potrebbe tornareQuindi, ora più che mai, logicamente sappiamo che siamo soli“. Ed ha aggiunto: “Siamo quasi tutti membri della NATO; ovviamente abbiamo degli alleati, ma non abbiamo altre opzioni se non quella di rafforzare drasticamente questo pilastro per essere pronti [ndr. per] qualsiasi cosa accada”.

Brenton ignora, o preferisce non dire, comunque, che “anche se Trump dovesse vincere le elezioni del 2024, non potrà far uscire il suo Paese dalla NATO, dato che una legge introdotta a dicembre impedisce al presidente degli Stati Uniti di lasciare unilateralmente l’alleanza” ci spiega un esperto di diritto internazionale. Tuttavia, anche se ancora membro della Nato, potrebbe non aiutare l’Ue eventualmente attaccata.

Chiudiamo la notizia e passiamo al commento con la dichiarazione di Biden in proposito rilasciata alla NBC News: “Il fatto che abbandonerebbe i nostri alleati se non ottenesse ciò che vuole ribadisce ciò che sappiamo già su Donald Trump: l’unica persona di cui si preoccupa è se stesso“.

Devo dirvi, carissimi commensali, che la cosa non mi meraviglia. Sarà perché siamo stati tra i pochi a pubblicare e dar peso alle dichiarazioni riportate in questo articolo dei primi di febbraio del 2022 Yuri Shvets, ex spia Kgb: “Trump risorsa russa per 40 anni”, che trova piena conferma oltre che nelle circostanze documentate dello stesso articolo, nell’intervento di hacker russi, notoriamente tutti controllati dal Cremlino, che violarono anche le email di Ilary Clinton, avversaria di Trump alle presidenziali del 2016, che peraltro ottenne più voti di Trump. E se non bastasse aggiungete i documenti segretati sulla sicurezza americana che il Tycoon ha fatto sparire lasciando la White House. A chi li doveva dare o li ha dati? Non gli servivano certo come libro di lettura alla sera prima di addormentarsi. Per inciso, come ha ricordato la sorella magistrato di Trump: “Mio fratello non ha mai letto un libro“.

Se Trump è uomo di Putin, e non nutro alcun dubbio in proposito, rileggete l’articolo del 7 febbraio del 2022 e ve ne convincerete, è evidente che farà venir meno ogni aiuto all’Ucraina e all’Unione Europea che la sostiene e difende. E non solo per fedeltà necessitata verso Putin, che ove avesse il minimo sentore di un tradimento di Trump, oltre che provare ad ammazzarlo, secondo copione, Yevgeny Prigozhin  docet (ndr. Insegna), mostrerebbe al mondo le prove, sicuramente in suo possesso, del tradimento di Trump, che sarebbe processato e condannato per alto tradimento, senza alcuna possibilità di scampo.

Trump persegue anche l’interesse americano, come lo interpreta un imprenditore farlocco e disposto ad ogni nefandezza pur di arraffare soldi. E Trump è solo questo. Se l’Unione Europea che, se riuscisse a realizzare l’Unione politica, non sarebbe al mondo seconda a nessuno, fosse schiacciata e incatenata da Putin, come lo furono “gli alleati del Patto di Varsavia”, i suoi affari continuerebbero a prosperare sine die.

Basterà che il duo Putin – Trump tenga a bada Xi Jinping ed il gioco è fatto.

E’ il classico modo di pensare di un amorale come Trump, che legge gli interessi di una nazione solo in termini di affari sporchi e compensi lauti. Il resto, sono tutte chiacchiere per “secchioni” e “bacchettoni”.

Confesso di temere molto il voto dei bovari. Che altro sono gli eredi dei cowboy? Quando penso ad un Paese, che vede i propri bimbi trucidati quasi quotidianamente, e non fa nulla per fermare la libera circolazione delle armi, finanche da guerra, temo che tutto sia possibile.

Dita incrociate, non possiamo fare altro di diverso.

A domani.

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