Il caffè con il lettore
Sgarbi si dimette! Rorna credibile il Governo Meloni? E Salvini, Santanchè Urso, Delmastro,, Nordio e, ciliegina, Lollobrigida? Ed i “presunti” camorristi campani in maggioranza?
Gianvito Pugliese
Per l’incontro della domenica degli/lle ospiti del caffè… proviamo a cercare un argomento meno pesante e preoccupante degli scontri armati tra Paesi nel Mondo e connessi rischi di escalation.
Ce lo ha appena suggerito l’articolo appena pubblicato di Rocco Michele Renna sulle annunciate dimissioni di Sgarbi.
Dopo diversi annunci contrastanti (non possono dimettermi, non vogliono dimetterti, la Meloni mi difende a spada tratta) arriva a sorpresa la decisione di Sbarbi di cedere agli attacchi delle opposizioni che, evidentemente, hanno scalfito finanche la marmorea indifferenza della Meloni a tutto quanto non provenga da Fdi. La lega aveva preso le distanze da Sgarbi e Forza Italia era stata molto tiepida nella nera difesa di bandiera.
Sgarbi l’ha presentata come una sua decisione a causa del procedimento d’incompatibilità pendente dinanzi all’Antitrust, provando ad escludere così Giorgia Meloni da ogni responsabilità sulla vicenda. Sta di fatto che da poco era girata la notizia della decisione della aspirante premier (il premierato in Italia è solo un “pio desiderio”, come pure “i pieni poteri”, della Presidente del Consiglio in carica).
Sbarbi, anche in questa circostanza ha dimostrato di essere “sgarbato” e cioè degno del suo nome. Ha attaccato il suo Ministro, Gennaro Sangiuliano, reo di aver trasmesso lettere anonime all’Antitrust: “Le lettere anonime si buttano via, gli uomini che hanno dignità non accolgono lettere anonime“. Quindi Sangiuliano non avrebbe dignità. Sgarbi non è il primo colpo che accusa recentemente. Il critico d’arte, tale si definisce, aveva appena ricevuto dal sindaco di Possagno la comunicazione della decisione di non rinnovargli l’incarico di presidente della Fondazione Canova. Sta decisamente perdendo colpi e potere.
Mi e Vi chiedo: ma le dimissioni di Sgarbi da sottosegretario alla cultura, a prescindere se il quadro sottratto sia un Caravaggio autentico o una copia, risolvono i problemi di questo governo di presentarsi dinanzi alla pubblica opinione ed alla stampa nazionale ed internazionale con un minimo di decenza?
Ho appena ricordato in un recente editoriale che la definizione di Corte dei miracoli è quella che meglio rappresenta questo governo, non foss’altro che per i guai giudiziari dei suoi ministri e sottosegretari: Salvini e Santanchè, Delmastro che ha costretto Nordio a ridicole capriole giuridiche, e Lollobrigida, l'”intoccabile”, nonostante sia reo confesso del reato d’interruzione di pubblico servizio. Per non parlare dei parlamentari campani Fratellini d’Italia in odore di camorra.
E se il mio editoriale è poca cosa, gli fa eco un editoriale sul Riformista di Matteo Renzi: “Delmastro, Lollobrigida e Urso… una squadra imbarazzante“. Un articolo pregno di spunti e fatti interessanti in lista d’attesa di un adeguato commento.
Possono le dimissioni di Sbarbi sanare il disastro del governo Meloni e della sua sgangherata maggioranza? La tenuta per attaccamento alle poltrone non è certo un merito.
Non ho alcuna simpatia per Sgarbi, le sue uscite violente, verbalmente e non solo, i suoi comportamenti da critico, con pubblicazioni alle quali per accedere allo spazio si paga peso d’oro ed a pagarlo sono poveri illusi, il suo sentirsi “legibus solutus”, tutto concorre a rendermelo sgradevole.
Ma sta di fatto che non difendo certo la permanenza di quel ministero, già disastrato di suo per la presenza di un simile ministro, ma per onestà intellettuale, che voi tutti mi riconoscete e che mi accomuna a voi, non posso non precisare che Sgarbi in questo momento in quel governo è la vittima sacrificale di Giorgia Meloni sull’altare di una credibilità irrecuperabile.
E pensare che Sgarbi continua a difenderla e mantenerla estranea alla sua decisione. Caro Vittorio, lascia che te lo dica: “Sei proprio sicuro che le “capre” siamo altri”?
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