Il caffè con il lettore
L’aggressione sessuale e la diffamazione alla Carrol sono costati a Trump 88,3 milioni di dollari. Ma, assai peggio, si è giocato l’elettorato femminile.
Gianvito Pugliese
Benvenute/i care/i ospiti del caffè…, gli ospiti ed i lettori maschi non me ne vogliano. Ho sempre detto che la donna non può essere festeggiata l’8 marzo e poi ignorata per gli altri 364 giorni dell’anno. Provo a cominciare a mantenere l’impegno preso con una due giorni dedicata alle donne ed alla politica. Oggi parleremo ed analizzeremo il comportamento delle elettrici americane che si approssimano alle presidenziali, domani di donne in politica in Italia. Non è escluso che l’argomento diventi una trilogia.
La corda, tanto la si tira, che alla fine si spezza. Ed è quanto accaduto negli States, dove fino a poco fa Donald Trump spacciava se stesso, presso i bovari o, se preferite gli eredi dei cow boy, come lo sceriffo o il pistolero senza paura che imponeva la sua legge nel corral (ndr. recinto), ottenendone il rispetto e finanche l’adulazione. Ho appena disegnato il prototipo dell’assaltatore di quella famosa Befana a Capitol Hill per difendere le bugie di Trump che gli avrebbero permesso di ribaltare i risultati delle elezioni decisamente perse, senza ombra di dubbio.
Ma le donne in Usa, come nel resto del mondo sono più numerose degli uomini. Ne consegue che le elettrici sono assai maggiori degli elettori. Senza le donne non si vince ed ecco il Trump trasformer, spacciarsi per macho indomito, conquistatore di mandrie di donne, che affascinava con l’esibizione della sua potenza economica e proiettando un’immagine di se come l’uomo vincente, “che non deve chiedere mai”.
Tutto bene fino ad un certo momento, con soldi e potere era riuscito a tenere a basa e far passare sotto silenzio le azioni turpi nei confronti delle donne, classiche dell’individuo che le considera solo un pezzo di carne, più o meno attraente, e null’altro.
Si affaccia la storia della pornostar pagata a suon di centinaia di migliaia di dollari per tacere la sua relazione con il Big Donald. Si affacciano anche alcune accuse di stupro, negate dal Tycoon, ma sempre più numerose e fastidiose.
Poi arriva il classico uno due, degli incontri di pugilato, quelli che ti mettono al tappeto e non ti rialzi più. Glieli sferra una scrittrice e giornalista. Poi dice che Trump non aveva avuto ragione nella sua vita a non leggere neanche un solo libro. Era una premonizione che gli avrebbe portato male.
La scrittrice e giornalista E. Jean Carroll (in copertina) aveva già vinto una causa nei confronti di Trump, condannato a pagare 5 milioni di dollari di risarcimento alla Carroll. vittima di una aggressione sessuale, avvenuta circa 30 anni fa in un lussuoso grande magazzino della Grande Mela.
Ma siccome lui è legibus solutus e le condanne non lo scalfiscono, sul suo social la definisce «bugiarda» e «una matta». Non pago, replica su altri sociale e nei suoi comizi.
Denunciato dalla Carroll per diffamazione. viene citato per danni dalla stessa per 24 milioni, ma alla fine del giudizio si ritrova una condanna per danni da diffamazione di 83,3 milioni di dollari.
Il suo potere mediatico ed il suo appeal sulle donne americane vanno in frantumi. Dai primi sondaggi commissionati dai grossi media anglo americani Trump perde quasi tutto il suo elettorato femminile.
Cadono paraocchi e bende: “il re è nudo”. E Donald Trump appare in tutto il suo reale squallore di un coatto che ha fatto, non si sa come i soldi, senza alcun rispetto per le donne che si è sempre comprato. Ergo qualcuno che le ha sempre considerate solo merce in vendita e che se non si possono comprare si predano e violentano.
I guai giudiziari di Trump non si fermano qui. La truffa alla città di New York rischia di costargli il patrimonio e sull’attacco a Capitol Hill, rischia altrettanto. Le elettrici lo hanno capito. misurato e mollato.
Riconosciamolo cari ospiti maschi, fin da quando eravamo alle elementari le femmine ci hanno sempre preceduti di diversi passi. Ora stanno reclamando la parità. Accontentiamole, prima che si accorgano di essere superiori e lo rivendichino.
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