Il caffè con il lettore
Oggi giornata storica, tanto per la Svezia che per la Nato.
Gianvito Pugliese
Oggi, care/i ospiti del caffè una giornata storica non solo per la Svezia che ha superato l’ultimo ostacolo per aderire alla Nato, ma per l’intero occidente. Sono diversi i Paesi che erano in lista di attesa e, dunque, oggi è solo il primo passo di un allargamento della Nato che riguarda principalmente i Paesi confinanti con la Russia.
Non ricordo, francamente, chi ha ironicamente proposto di dare al Putin il premio annuale come miglior amico o funzionario della Nato. “L’operazione speciale militare per smilitarizzare e denazificare l’Ucraina“, come Putin ha denominato l’invasione dell’Ucraina, che doveva durare, secondo il Cremlino da cinque giorni ad una settimana e che invece si protrae. con un sostanziale stato di stallo, dal 24 febbraio 2022, ha indotto gli altri Paesi confinanti, che fino a quel giorno si erano mantenuti neutrali, anche e soprattutto per motivi commerciali, a mettersi in coda per aderire alla Nato ed essere protetti ex articolo 5 dello statuto costitutivo da qualsivoglia aggressione esterna.
L’adesione della Svezia, ormai possiamo affermare che mancano pochissimi giorni alla formalizzazione, che ricordiamo, è la seconda dopo quella della Finlandia, era ostacolata dal veto ungherese. L’Ungheria era fortemente indisposta, almeno ufficialmente, “per le critiche svedesi alla direzione della democrazia sotto il premier nazionalista Orban“. In realtà probabilmente Orban obbediva ai desiderata di Putin di bloccare l’allargamento della Nato. Venerdì, durante la visita a Budapest del primo ministro svedese Ulf Kristersson, si è raggiunto l’accordo ed è stato firmato un accordo sulle armi. Oggi il parlamento ungherese (in copertina) ha votato pro adesione.
La Turchia, che non ha però posto veti, “ha rifiutato la ratifica dell’adesione della Svezia chiedendo un’azione più dura contro i militanti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) che, secondo loro, aveva sede in Svezia“. Ma Tayyip Erdogan ha poi dichiarato di essere disposto a ratificare l’adesione, previa approvazione degli Stati Uniti alla vendita di aerei da combattimento F-16 alla Turchia. Tra Orban ed Erdogan è in corso una gara a chi ottiene di più con la politica dei “ricatti”. Francamente, non so fino a quando potranno tirare la corda, se si spezzasse per loro verrebbero giorni molto amari, anche perché dovrebbero risponderne alle rispettive popolazioni.
La Svezia si era mantenuta neutrale per due interi secoli. Kristersson in conferenza stampa: “La Svezia si sta lasciando alle spalle 200 anni di neutralità e di non allineamento militare… Ci uniamo alla NATO per difendere ancora meglio ciò che siamo e tutto ciò in cui crediamo. Difendiamo la nostra libertà, la nostra democrazia e i nostri valori, insieme ad altri“. Piaccia o no allo zar Vladimiro, questo si chiama effetto Ucraina.
Secondo Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO: “l’adesione della Svezia ci renderà tutti più forti e più sicuri “.
L’allargamento della Nato a Finlandia è Svezia è avvenuto dopo l’invasione dell’Ucraina, un boomerang per Putin che, secondo i leader occidentali “ha effettivamente ottenuto proprio ciò che cercava di evitare quando ha lanciato la guerra in Ucraina : un’espansione dell’alleanza”.
Kristersson ha poi commentato: “Quando si tratta della Russia, l’unica cosa che possiamo aspettarci è che non apprezzeranno il fatto che la Svezia diventi membro della NATO… Cosa facciano in più non possiamo saperlo. Siamo preparati a tutto” .
Non so chi sarà il prossimo, probabile la Moldavia o la stessa Ucraina, anche se essere in guerra con la Russia, peraltro mai dichiarata, la penalizza, e così rimangono fuori in Europa Svizzera, Austria, Cipro, Irlanda e Malta. Questi Paesi non essendo confinanti con la Russia temono meno la politica di espansione per mano militare del Cremlino guidato da Putin e dalla cricca dei suoi sodali.
Prima di chiudere, a questa bella notizia per Putin, per il quale proporrei una sottoscrizione per comprare ed inviargli una confezione di Malox ed una efficace pomata per le emorroidi, si è appena appreso, da fonti autorevoli ed affidabili, che il nome di Alexei Navalny era incluso in una lista di scambi di prigionieri, che interessa principalmente il Cremlino, che evidentemente non intendeva cedere sul dissidente ed ha risolto il problema alla sua solita maniera di associazione criminale a delinquere.
A domani.
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