Il caffè con il lettore
La mafia insieme alla burocrazia malata e corrotta sono le due peggiori tragedie di questo Paese. Cominciamo a parlarne. In copertina Giovanni Falcone e Paolo Borsellino trucidati dalla mafia.
Gianvito Pugliese
Questa mattina la redazione della nostra rubrica #Daisocial ha acceso i riflettori su un tweet inneggiante alla mafia, preferita allo stato, stigmatizzato dalla cybernauta Elisettaisback @ditinopunitivo, che lo ha ritwittato ed opportunamente commentato. Un tweet sicuramente orribile, che lascia choccati, anche per i mi piace ottenuti.
Ma questo tweet apre, comunque, ad un altro ragionamento: la latitanza dello Stato nel Sud. E’ appena il caso di ricordare che dal 2009 dovrebbero essere applicati per legge i criteri dei fabbisogni minimi e che da 15 anni si continua ad applicare il criterio della spesa storica per distribuire i fondi nazionali a regioni ed enti locali. Tanto determina 61,5 miliardi all’anno sottratti al Sud e convogliati al Nord (dati da “La grande balla” di Roberto Napoletano Ed. La nave di Teseo, 2020). Moltiplicate per 15anni e ne viene fuori non uno scippo, come qualche Collega ha scritto, ma una mega rapina. E la latitanza dello Stato al sud è bella e spiegata.
Tanto non riduce la mostruosità dell’affermazione di Zerbetto, “la mafia non ti fa fare il tampone” (certo, della tua e della salute pubblica se ne frega, tant’è che ti sotterra in campi coltivati rifiuti tossici nocivi), scoraggia gli investimenti privati ed esteri, per cui il lavoro dipendente al sud non scarseggia, è semplicemente inesistente. Te la prendi con lo Stato, ed hai ragione, ma anzitutto perché deve far scomparire la mafia per permettere il lavoro anche al sud.
Molti provvedimenti, diciamolo “apertis verbis” (ndr. apertamente), piaccia o non piaccia, e non so se per superficialità o per complicità, alla fine dei conti finiscono per rendere un grandissimo favore alla criminalità organizzata. Vi darò solo pochi esempi. La mancata liberalizzazione della droga continua a far detenere alla Mafia S.p.a. il monopolio di un settore tra i più redditizi (oggi secondo solo all’eco mafia, cioè lo smaltimento illegale di rifiuti, compresi i tossici). Le difficoltà o anche i meri ritardi nella concessione del permesso di soggiorno (e di lavoro connesso) ai migranti irregolari, regala alla Mafia Spa manodopera a costo zero. Ormai gli spacciatori al dettaglio, sono al novanta e più per cento immigrati irregolari, finiti nelle affilate grinfie della criminalità organizzata. Se non posso trovare un lavoro onesto e non ho soldi, non ho scelta diversa. Per non parlare di privare i Pm dello strumento delle intercettazioni, dell’uso del contante. Se per terrorismo e reati di associazione mafiosa rimarranno, non è chiaro l’atteggiamento verso corruzione, evasione ed altri reati finanziari, come la bancarotta fraudolenta. Favorire la corruzione, assai agevolata ed implementata dall’uso del contante, è favorire la criminalità organizzata ed i fiancheggiatori dai colletti bianchi. Il contante, inoltre, favorisce e spinge alle rapine. Se trovo in cassa solo ricevute del Pin, cosa rapino?
Certo le nostre banche potrebbero seguire l’esempio della Svizzera, dove già a metà degli anni ottanta gli istituti di credito facevano gratuitamente le operazioni delle carte di debito/credito. In realtà è tutto automatizzato per cui non hanno se non costi minimi di manutenzione degli automatismi. Ricordo in quell’epoca che gli svizzeri usavano la carta di credito al giornalaio, come al bar e le rapine erano scomparse. Perché da noi uno Stato che periodicamente copre a spese sue, cioè di noi contribuenti, i fallimenti di banche, che non sanno fare il loro mestiere, non può chiedere (pretendere se preferite) ed ottenere la gratuità di operazioni dal costo infinitesimale?
“Non sanno fare il loro mestiere” è esagerato? Per nulla: provate ad offrire ad una banca garanzie reali (beni immobili, gioielli stimati, terreni, etc) per un prestito 50 volte inferiore al valore della garanzia offerta. Rifiuto netto e non di una sola banca. Puoi ottenerlo solo con la busta paga, la pensione, o la dichiarazione dei redditi corposa se sei un lavoratore autonomo o un bilancio se sei un imprenditore. Poi uno perde il lavoro, muore e addio pensione, per non parlare di bilanci farlocchi. Ecco che i crediti inesigibili crescono a dismisura, ma vengono tenuti in vita con contenziosi pluridecennali -tra i vari gradi del giudizio- altrettanto farlocchi quanto certi bilanci. Meglio spendere i soldi dei risparmiatori che riconoscere i crediti inesigibili. Il sistema dei crediti si fonda sulla carta e vale, poi, quanto carta straccia. Un po’ come il sistema fondato sulle cambiali scontate degli anni del boom italiano, che finì col precipizio di un bel po’ di istituti di credito.
Per oggi abbiamo messo anche troppa carte a cuocere e siccome siamo quasi tutti a dieta, sarà che ascensori, tapis roulant, motorini ed auto, macchinari che riducono notevolmente, se non sostituiscono l’uomo nei lavori pesanti, non ci fanno consumare sufficienti calorie e le grandi scorpacciate del passato, restano solo un ricordo, meglio fermarci qui, almeno per oggi. A domani.
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