Il caffè con il lettore

Sotto accusa, la Corte Suprema americana sfodera il codice etico dei suoi giudici. Dalla giustizia anglo-americana ai misfatti di casa nostra.

Gianvito Pugliese

I nove giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti hanno annunciato avantieri la nascita del loro primo codice di condotta formale, concepito per regolare il comportamento etico dei suoi nove giudici, cedendo a mesi di pressioni interne ed esterne sulle rivelazioni di viaggi di lusso uso gratuito di Jet privati e regali impegnativi tutto per mano di ricchi benefattori.

Il nuovo codice è stato accolto con reazioni contrastanti La critica prevalente si è concentrata sull’apparente assenza di meccanismi di applicazione. Si ritiene, dunque, che sia una mera enunciazione di principi e non, come serviva, uno strumento che reprima determinati comportamenti non lineari. Tra i commentatori molti hanno riferito di gestioni allegre, quando non penalmente rilevanti da parte di Giudici supremi. Nell’occhio del mirino è finito in particolare il giudice conservatore Clarence Thomas, già protagonista di inchieste giornalistiche legate al suo comportamento, a dir poco, discutibile.

Hanno urlato allo scandalo i Senatori repubblicani, anzitutto i filo-trampiani, ma anche i Senatori democratici non hanno brindato al nuovo nato. Questi ultimi aspiravano ad un momento diverso, quello di una legislazione a lungo termine davanti a se e di un provvedimento sul codice etico, emanazione di soggetto terzo.

Ad ogni buon conto al momento il codice etico è di nove pagine. Il principio ispiratore è la considerazione “che i giudici non dovrebbero lasciare che le relazioni esterne influenzino la loro condotta o giudizio“. Segue un elencazione esplicativa, a mò di esempi vincolanti, di divieti, che vanno dalla partecipazione a raccolte fondi all’accettare regali “impegnativi”, a cominciare da viaggi e vacanze da vip. Ufficializzato anche il divieto per i giudici supremi di utilizzare

Il codice di nove pagine contiene sezioni che codificano che i giudici non dovrebbero lasciare che le relazioni esterne influenzino la loro condotta o giudizio ufficiale, precisando le restrizioni sulla loro partecipazione alla raccolta fondi e ribadendo i limiti all’accettazione di doni. E non sono utilizzabili “in misura sostanziale” risorse o personale giudiziario per attività non ufficiali.

Va precisato che a differenza della magistratura federale, dotata di regole etico-comportamentali, per la Corte Suprema, fino ad oggi legibus soluta, non c’era nulla di equivalente. I giudici della Corte Suprema hanno cercato di prevenire la vulgata popolare per cui “loro si consideravano liberi da qualsiasi regola etica“.

A differenza di altri membri della magistratura federale, i giudici a vita della Corte Suprema agivano da tempo senza un codice etico vincolante. Tale assenza, ha affermato la corte in una dichiarazione che accompagna il codice, ha portato alcuni a credere che i giudici “si considerino liberi da qualsiasi regola etica”.

Ed in una nota di accompagnamento al Codice hanno precisato: “Per dissipare questo malinteso, stiamo emanando questo codice, che rappresenta in gran parte una codificazione di principi che da tempo consideriamo governare la nostra condotta“.

E se il senatore Dick Durbin, che presiede la commissione giudiziaria del Senato a guida democratica, etichettato il codice come un “passo nella giusta direzione” che va completato con idonei emendamenti, ha dichiarato: “Esamineremo attentamente questo codice di condotta proposto per valutare se è conforme al nostro obiettivo che la più alta corte del paese non languisca con lo standard etico più basso del nostro governo federale”. il leader della maggioranza al Senato, il democratico Chuck Schumer, ha a sua volt etichettato il codice come “un primo passo importante”, ha aggiunto: “Tuttavia, la mancanza di un modo per far rispettare il codice di condotta nel caso in cui la giustizia decidesse di ignorarlo è un’omissione evidente“,

L'edificio della Corte Suprema degli Stati Uniti viene visto mentre i giudici pubblicano i loro rapporti sulla divulgazione finanziaria a Washington

Credo di poter affermare, senza tema di smentite, che la Corte Suprema squilibrata dalla sua maggioranza conservatrice di 6-3, a seguito delle nomine inqualificabili di Donald Trump non godeva e non gode della fiducia dei cittadini americani Alcuni provvedimenti, maleodoranti di funzione di supporto politico, ha decisamente reso invisa la Corte eal Paese. A titolo esplicativo, ma non esaustivo, mi riferisco alla revoca del  diritto costituzionale all’aborto, un attentato alle libertà conquistate dalle donne, e alla semplificazione ed ampliamento del diritto alle armi, nonostante in Usa crescessero a dismisura i morti ammazzati per la facilità di possedere un’arma da guerra.

Secondo Steven Lubet, esperto di etica legale della Northwestern University, il codice “risponde a una richiesta pubblica in modo molto rispettoso e approfondito“. Ma Lubet considera negativamente il fatto che i giudici della Suprema corte decideranno da soli se ritirarsi da un caso.

Nessuno dovrebbe essere l’unico a determinare i propri pregiudizi, ma lo sostengono”, ha commentato Lubet. Non sono mancati i ripescaggi di vecchie inchieste giornalistiche a carico dei Giudici della Suprema Corte,

Ciò che mi preme sottolineare al lettore è la differenza abissale tra il nostro sistema legislativo e quello anglo-americano. Noi, eredi del Corpus iuris Iustiniani, ovvero della più antica civiltà giuridica, anzitutto fondiamo essenzialmente l’impianto giuridico sulle leggi. Le sentenze, sono esclusivamente uno degli strumenti interpretativo della norma o delle norme. Ogni aspetto del nostro ordinamento giudiziario è soggetto all’indirizzo ed al controllo del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura), organo di autogoverno del potere giudiziario. Nel sistema anglosassone la norma è l’eccezione ed il diritto è plasmato dai precedenti giudiziari, cioè dalle sentenze che hanno disciplinato un campo od un settore e ciascun organo si dirige e disciplina da se stesso e, se non vuole disciplinarsi, può legittimamente farlo.

Vi sembrerà strano che qualcuno possa preferire il sistema anglo-americano al nostro e battersi per far si che il nostro sistema scopiazzi l’altro. Desta meraviglia ciò che dico? Ed il premierato cos’è? E la riforma della giustizia con annessa separazione della carriere (Inquirente e giudicante) e sottomissione del PM (il titolare dell’azione penale) al governo non è uno scimmiottamento delle storture del diritto del Commonwealth?

Solo che premierato ed assoggettamento della pubblica accusa al governo sono gli ingredienti perfetti per i “pieni poteri”, passo decisivo verso la dittatura “morbida”.

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