Il caffé con il lettore
Meloni, indifferente alle sanzioni e le mancette ai balneari resistono.
Gianvito Pugliese
Meloni dall’orecchio delle sanzioni europee non ci sente proprio. Capisco. tanto mica le paga lei, aumentano il debito pubblico che pagheranno i cittadini italiani e che ha sforato a settembre i 2.844 miliardi di euro. Data l’entità dovremo, gioco forza, lasciarne grossa parte in eredità ai nostri figli ed ai nostri nipoti.
L’Europa ha condannato l’Italia per i favoritismi ai balneari che la normativa europea non accetta.
Il Sole24ore titola: “Balneari, la Corte Ue: le concessioni italiane non possono essere rinnovate automaticamente”. Nell’occhiello prosegue: “Il giudice di Lussemburgo si è espresso sul ricorso dell’Autorità italiana per la concorrenza contro le proroghe concesse senza appalto pubblico da Ginosa (Taranto), un piccolo comune della costa tarantina per il quale sono le norme nazionali ad avere la meglio su quelle europee. Fdi: presto tavolo tecnico per mappatura delle spiagge”. Parliamo di un articolo del 20 aprile scorso a firma Andrea Carli.
Nel corso di un punto stampa a Zagabria, dove i giornalisti sono molto meno edulcorati rispetto a Roma e dintorni, loro sanno ancora che il padrone è il lettore e nessun altro, un Collega ha chiesto a Giorgia Meloni se nella storia balneari si fosse cacciata in un veicolo cieco.
Come se le condanne della Corte Europea fossero complimenti o semplicemente acqua fresca, Meloni ha risposto: “Noi ereditiamo una situazione che si trascina da qualche anno. Il tavolo tecnico ha fatto una cosa che curiosamente non è stata fatta fino ad oggi e cioè la mappatura delle spiagge stabilendo che tecnicamente non c’è scarsità della risorsa. Oggi bisogna iniziare una nuova contrattazione con la Commissione Ue, noi dobbiamo dare la certezza del diritto, stiamo facendo dei passi in avanti“.
Tradotto dal politichese nella lingua comprensibile ai cittadini: le mancette di Fratelli d’Italia non si toccano. Le condanne ci fanno un baffo. L’Europa deve trattare con noi, mica può imporre le sue leggi. I nazionalisti e sovranisti sanno farsi valere.
Poi un’informazione di distrazione di massa: dalla mappatura delle spiagge, mai fatta dai suoi predecessori incapaci (la colpa è sempre di chi ci ha preceduto, mai nostra!), risulta che non c’è scarsità di risorse. Ma si è scordata che il suo Ministro Daniela Santanchè proponeva che “tutta la residua spiaggia pubblica venisse assegnata agli attuali concessionari, per proteggerle da vandali e drogati e consentire ai balneari la sopravvivenza“? Ho sintetizzato la proposta ma vuole spiegarci, cortesemente, il/la Primo Ministro chi mente: “i mappatori o la Santanchè”? Perché le due cose, a ben pensarci, partono da premesse esattamente opposte. Idem per le conclusioni.
Al prossimo caffè.
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