Il putiniano Musk sfotte Zelensky

Un post sul suo social X gli scatena contro la rete.

Gianvito Pugliese

Lo confesso senza remore. sarà un vizio, frutto della cultura “Sinistra”, ma gli uomini (nel senso di donne e uomini) che in breve tempo si costruiscono fortune e patrimoni immensi, francamente mi destano non pochi sospetti, soprattutto quando, partiti dal niente, improvvisamente si ritrovano a disporre di mezzi finanziari notevoli da investire in operazioni finanziarie ad alto richio.

Che Elon Musk non fosse uno stinco di Santo, francamente me lo avevano fatto capire le tante volte in cui ha diffuso nel mercato azionario false notizie di vendite, fallimenti, licenziamenti o assunzioni in massa, finalizzate a far crescere vertiginosamente o far calare precipitosamente i costi dei titoli azionari, operazioni speculative al limite del codice penale che gli hanno fruttato vere e proprie fortune, mentre per molti piccoli risparmiatori hanno rappresentato la perdita dei risparmi di tutta una vita di lavoro.

Mi ero chiesto a che pro Elon Musk avesse inteso prendere il controllo di Twitter? A che pro eliminare il famoso “cinguettio”, simbolo del social di qualità, e creare cybernauti di serie A e di serie promozione? Solo per riammettervi il suo amicone Donald Trump? Poco credibile, doveva esserci altro.

I segnali c’erano tutti e chi sa leggere tra le righe li aveva colti da un pezzo, ma oggi la magagna è svelata. Musk pensava di aver creato e poter controllare lo strumento occidentale di massa per combattere l’America democratica, l’Europa, e più precisamente l’Ucraina, inneggiando al criminale di guerra, noto assassino di giornalisti dissidenti, Vladimir Putin.

Gli è andata male, come la gran parte delle sue iniziative, ragion per cui mi chiedo: con tanti fallimenti alle spalle come fa ad avere ancora un patrimonio ed una liquidità inviabili?

Musk ha dato fuoco alle polveri sbeffeggiando Volodymyr Zelensky in un post sul suo super account su X: “Sono passati cinque minuti senza che tu abbia chiesto un miliardo di dollari di aiuti. Il post (che vi accludo qui di seguito) era corredato di una foto giovanile di Zelensky.

Il post come Musk sperava è divenuto virale, ma non per se stesso, bensì per la reazione di indignazione e di disgusto suscitata nei cybernauti e non solo, in una parola virale è divenuta la debacle delle intenzioni di Musk.

Lapidari i commenti ricevuti, tra i quali spicca il post del blogger Pravda Gerashinko, che avrebbe ricevuto più di 18mila commenti: “la maggior parte degli utenti è indignata”… “una cosa del genere la si può scrivere solo mentre si è al telefono con Putin”… “Non è possibile non capire che l’Ucraina sta proteggendo l’intera Europa“.

Rbc-Ucraina afferma che in decine di migliaia di commenti si afferma che Musk “ha di nuovo toccato il fondo“.

Assai più virale è divenuto un post rivolto a Musk: “Sono passati cinque minuti senza che tu abbia sparso propaganda russa“. 

Mykhailo Podoljak, consigliere presidenziale ucraino, in un post su X, dopo aver deciso d’ignorare e non citare il magnate sudafricano: “Ogni silenzio o ironia sull’Ucraina è oggi un incoraggiamento diretto alla propaganda russa che giustifica violenza di massa e distruzione”.

Mentre scrivevo queste poche righe, pensando per un attimo al personaggio Musk ed alla sua storia infarcita di mille misteri, anche e soprattutto sulla nascita del suo patrimonio, mi è tornato alla memoria un personaggio del nostro Paese che, in piccolo, in America tutto è big, sembra aver percorso le stesse strade del patron di Tesla. E guarda caso entrambi amiconi del “generoso” Orso Vladimiro, come chiama Putin, il nostro esperto militare Orio Giorgio Stirpe.

Mi si è anche accesa una lampadina con una domanda, che rivolgo a Voi: “E se lo zar Vladimido I, avesse perso fiducia sulle possibilità di Trump, dopo quarant’anni di sodalizio, e stesse puntando su altri cavalli negli States“?

Francamente la cosa non mi meraviglierebbe più di tanto. Il Cremlino da decenni interferisce nelle elezioni presidenziali americane, come pure in quelle per i membri del Campidoglio. Sarebbe solo un copia-incolla.

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