La Russia ha ammassato truppe più del necessario

Basterebbe il 70% di quelle fatte confluire al confine per invadere l’Ucraina. E si possono avanzare anche altre ipotesi.

Gianvito Pugliese

Un giorno di pausa ed sul confine russo-ucraino sono concentrati gli occhi dei nostri Colleghi della stampa internazionale.

Ad attirare ancor più l’attenzione, le confidenze di due funzionari statunitensi che hanno chiesto l’anonimato.

Ritengono, anche se non hanno fornito prove a sostegno, che le truppe russe fatte ammassare da Putin al confine ucraino siano di gran lunga superiori a quelle necessarie per completare l’invasione dell’Ucraina. Basterebbe il 70% di quelle da tempo al confine per ultimare l’invasione. Ciò nonostante, i russi ammassano altre truppe e mezzi. I numero di gruppi tattici russi nella zona di confine è salito da 60 ad 83 in un giorno e si attendono altri 14 già partiti alla volta del confine.

Sui tempi di un’invasione, i due funzionari hanno rappresentato che il suolo ucraino sarà al picco di congelamento verso il 15 febbraio. Congelamento che consentirebbe il transito fuoristrada delle unità militari russe. Condizioni del suolo che continuerebbero fino a fine marzo prossimo.

I due funzionari, mettendo insieme la tempistica di un’eventuale invasione con la crescente potenza di fuoco delle forze russe vicine all’Ucraina (in foto di copertina Carri armati russi e bielorussi), rappresentano il timore che la finestra delle diplomazia si sta chiudendo. D’altronde la mossa di Putin a Pechino, nell’incontro con Xi Jinping, il patto di sostegno reciproco sull’Ucraina e su Taiwan, è evidentemente intesa ad opporre agli Usa ed alla Nato una potenza militare molto diversa dall’alleanza militare che fa capo alla Russia, quell’OTSC -Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva- che alla Russia associa cinque Paesi dell’ex blocco sovietico:  Armenia,  Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan. Ben altro peso assumono, quindi, le minacce e le pretese russe con le spalle coperte da un colosso come la Cina.

Soldato ucraino nelle trincee al confine

Quanto alle stime sulle forze russe, dobbiamo compiere un atto di fede nei confronti dei due funzionari, che come ho detto non supportano le dichiarazioni con prove relative.

Gli stessi funzionari ipotizzano anche che la Russia, che nega fermamente di pianificare un’invasione, stia ammassando truppe e mezzi militari di tale portata per un’azione militare non specificata, annunciata da Putin e Lavrov, se le “richieste di sicurezza” non saranno soddisfatte. E sia gli Usa che la Nato hanno risposto picche, la Nato ancor più duramente, per cui i russi hanno lasciato aperto alla diplomazia solo con Washington.

Washington teme che la Russia possa mettere in campo altre opzioni. Difficile voglia mettere in atto sia un’invasione su larga scala, che una limitata, puramente dimostrativa, ed è convinta che Vladimir Putin non abbia preso una decisione definitiva Lo sostengono le stesse fonti anonime, che poi hanno avanzato alcune ipotesi. Secondo loro, se la Russia decidesse d’invadere la capitale Kiev, questa potrebbe cadere in un paio di giorni. Ma il tentativo d’invasione dell’Ucraina causerebbe un gran numero di vittime: l’Ucraina potrebbe perdere da 5.000 a 25.000 soldati a fronte di morti tra i 3.000 e 10.000 tra i russi. Le vittime civili si stimano tra le 25.000 e 50.000.

Washington ritiene, sempre secondo la stessa fonte, che ad un’invasione del Paese farebbe seguito la fuga di milioni di rifugiati e sfollati verso l’Europa.

Devo dire che propendo sempre per l’ipotesi di una sceneggiata messa su da Putin a beneficio del popolo russo, perché lo veda eroe, pronto alla guerra per risuscitare l’Urss, e salvatore della Santa Madre Russia, se alla guerra non si arriva. Ne ho scritto, anche fin troppo nell’editoriale del 2 febbraio.

La mossa Xi Jinping, in quella lettura significa dire al popolo russo, che se è vero che ha una storia di rivoluzioni alla spalle, ha allo stesso tempo una storia di sottomissione prima agli zar e poi agli oligarchi del Cremlino, che il sogno dell’Urss diventa fattibile con l’aiuto di un colosso come la Cina. Poi è tutto da vedere se Xi, che si è già incartata una figura internazionale di melma (esatto, melma non è un’ errore ortografico, ma una scelta, anche se un po’ forzata) per aver assecondato i bisogni attuali di Putin, rinunciando, inconsapevolmente, a rifarsi un’immagine nel mondo, ragione per cui aveva fatto il diavolo a quattro per le Olimpiadi invernali a Pechino, all’atto pratico comprometterà gravemente l’economia cinese, per sostenere “l’amico Putin” oggi colomba, ma normalmente serpente, come Xi ben sa.

Ancora un fatto. La Germania, stando alle dichiarazioni del ministro tedesco delle Difesa Christine Lambrecht, valuta il dispiegamento di truppe aggiuntive in Lituania. La notizia viene diffusa oggi su tv e web e domani apparirà sui giornali.

Soldati tedeschi in Lituania

Lambrecht precisa che la Germania sta già dando un contributo importante in Lituania: “guidando un gruppo tattico della NATO. In linea di principio, sono disponibili truppe aggiuntive come rinforzo e al momento siamo in trattative con la Lituania per scoprire cosa avrebbe esattamente senso a questo proposito”.

Intanto le truppe statunitensi destinate ad incrementare le difese in Polonia, sono atterrate nel Paese e si stanno già schierando.

Per interventi utilizzare il “Lascia un commento” o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it o direttore@lavocenews.it. Per seguirci su Facebook potete mettere il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it. Grazie.