La vita è bella: anche nella pandemia spuntano i fiori.
Poliziotti in servizio di prevenzione incontrano ottantenne piangente su una panchina al centro di Bari. Non mangiava da tre giorni. Gli comprano focaccia ed altro.
GP
Avrei voluto aprire il giornale oggi con questa annotazione positiva e, se volete, care lettrici e lettori, anche ottimistica. La cronaca ed i fatti più gravi hanno avuto la precedenza, era deontologicamente doveroso,ma non rinunzio a raccontarVi un fatto recente che in partenza doloroso, quanto pochi, ha un finale che trovo straordinario.
Aggiungo che tanti sono i racconti e le lamentele che mi sono giunte in questi giorni su presunte interpretazioni eccessivamente oppressive dei divieti ad opera dei soggetti deputati ai controlli.
Il fatto avviene a Bari, ma potrebbe essere avvenuto in qualsiasi altra città o paese. Alcuni poliziotti in servizio di controllo del territorio si accorgono di ottantenne, che si copriva il viso con le mani mani, piangendo. Era seduto su una panchina nei pressi dell’Ateneo barese, a due passi dalla stazione centrale. I poliziotti approssimatisi hanno chiesto del perché del pianto e dello sconforto. Hanno così saputo che l’anziano signore nera a digiuno da tre giorni, non aveva più casa e che il suo unico figlio risiede Torino. I poliziotti da un vicino panificio hanno comprato pane, focaccia ed generi di prima necessità e li hanno donati all’ottantenne. Costui. commosso dal gesto, ha ringraziato la Polizia di Stato, che suppongo si sia prodigata anche per assicurargli un rifugio.
Certo l’episodio difficilmente diverrà virale, come a ragione è venuto quello analogo del Carabiniere che dona la mascherina ad una anziana pensionata in coda alla posta a San Giovanni Rotondo (Fg). Ciò non toglie che è un comportamento esemplare tenuto dalle forze dell’ordine. Mi sento di proporre quegli agenti, se non per una promozione, quantomeno per un encomio, al Prefetto di Bari, Antonia Bellomo, ed al Questore della Città, Giuseppe Bisogno. E’ conquistandosi il cuore e la fiducia dei cittadini, a cominciare dai più umili, che lo Stato, attraverso i suoi rappresentanti di prossimità, può vincere la guerra a mafie e criminalità organizzata e non. La repressione è solo l’ultima ratio. A quei tutori delle forze dell’ordine il ringraziamento e l’apprezzamento mio e di tutta la redazione di questa testata, per quello che contano.